Attestato di rischio digitale: cosa serve e come fare per averlo?

attestato di rischio assicurazione auto rca

Avrete sicuramente sentito che qualche tempo fa è stata segnata ufficialmente la fine dell’attestato di rischio cartaceo, disponibile ora quindi solamente in versione digitale. Ma a cosa serve di preciso? Vediamo di fare un pò di chiarezza e di capirne la sua importanza in fase di stipulazione di una polizza assicurativa con una compagnia diversa da quella attuale.
Questo documento attesta l’appartenenza ad una classe di rischio, dalla prima alla diciottesima. Man mano che ci si avvicina alla più alta, tanto più elevato sarà l’ammontare del premio assicurativo.

L’attestato di rischio è una sorta di “pagella” dell’automobilista, nella quale si trova anche il numero di incidenti provocati negli ultimi cinque anni. Risulta quindi fondamentale nella stipulazione di un nuovo contratto assicurativo per poter stabilire il prezzo del premio RCA.

Ma perché è diventato digitale?

La scelta della digitalizzazione di questo attestato oltre a consentire di ridurre il numero di carte da conservare assieme ai documenti della vettura, serve per ridurre il numero di furbetti. Non erano pochi infatti gli automobilisti che lo falsificavano per poter ottenere quindi polizze assicurative più vantaggiose.

Sicuro e controllato

Grazie all’Ivass (Istituto Vigilanza Assicurazioni), l’attestato di rischio digitale è di gran lunga più sicuro di quello cartaceo (in disuso dall’estate del 2015).
Innanzitutto è salvato nella banca dati dell’Associazione assicurazioni (Ania), l’automobilista può venirne in possesso tramite l’accesso nell’aera clienti del sito internet della propria compagnia, accedendovi tramite le credenziali ottenibili dopo registrazione. E’ altresì possibile riceverlo tramite posta elettronica oppure scaricarlo dall’app per smartphone e tablet della propria compagnia assicurativa. E’ quindi possibile accedervi in ogni momento ed è possibile stamparne una copia cartacea, che però non vale per la stipulazione di un nuovo contratto.
Per legge le compagnie assicurative sono obbligate ad aggiornarlo costantemente, in caso contrario dovrete ricostruire temporaneamente il periodo mancante tramite dichiarazione. La compagnia dovrà comunque provvedere alla correzione il prima possibile.
Infine la durata è la medesima di quello cartaceo, vale a dire 5 anni nel caso in cui sia stato sospeso il contratto assicurativo. Stessa durata anche in caso di mancato rinnovo dell’RCA per inutilizzo del veicolo (in caso occorre avvertire l’agenzia assicurativa tramite apposita dichiarazione). La durata quinquennale vale anche in caso di vendita, consegna in conto vendita, furto, demolizione, esportazione all’estero oppure cessazione definitiva della circolazione.

Interessante ricordare che è possibile stilare una polizza anche se non si è l’intestatario della vettura; la classe bonus-malus dell’attestato di rischio però sarà sempre relativa al proprietario del veicolo.

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