Auto Elettriche: come si ricaricano, costi e tempi. Tutte le modalità [FOTO e VIDEO]

renault zoe 2013 anteriore

La domanda del “come ricaricare un’auto elettrica” è la più frequente tra il pubblico che si accinge all’acquisto appunto di una vettura a zero emissioni. Ci si chiede poi del quanto affidabile sia la ricarica che si fa magari da una presa domestica, se abbia o meno la stessa autonomia rispetto ad una ricarica fatta da una colonnina che si trovano in alcuni e selezionati posti in Italia. Si consideri pure che ad oggi sono ancora molto poche le colonnine Enel disponibili e si trovano generalmente nelle principali città italiane.
Nei video che vi proponiamo nel corso dell’articolo possiamo vedere alcune tra le modalità di ricarica e molti dei quali sono proprio a cura di Renault, che si presta a queste spiegazioni vista la gamma che sempre più si sta ampliando di veicoli ad impatto zero, ultima tra tutte Renault Zoe.

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Non è poi difficile mettere in carica una vettura se ci si pensa; tutto sommato la modalità è la stessa del mettere in carica un telefono cellulare, piuttosto che un computer portatile o la batteria di una macchina fotografica.
Una sostanziale differenza è che per mettere in carica una vettura alla colonnina bisogna esser muniti di una particolare tessera magnetica, proprio delle stesse dimensioni di un bancomat e questa ha la capacità di sbloccare la colonnina per far partire la carica e in un secondo momento. A carica terminata quindi, questa tessera, una volta passata vicino la colonnina, ne fa interrompere la ricarica per staccare il collegamento. Questa tessera viene consegnata da un punto Enel dopo aver firmato un particolare contratto con l’azienda italiana di energia elettrica che prevede un numero illimitato di ricariche con un canone mensile di 25 Euro. Si consideri che il canone mensile medio per il possesso del contatore di energia elettrica è circa di 80 Euro.

Generalmente il tempo richiesto da un’auto circa la sua completa ricarica dipende dalla capacità che essa supporta, come ad esempio la stessa politica della capacità di un serbatoio di una vettura con alimentazione “tradizionale”. Un esempio concreto lo possiamo fare confrontando due modelli: per una Toyota Prius Plug-in che ha una batteria di 2 kWh serve solamente un’ora e mezza per una ricarica completa mentre per una Nissan Leaf che ha una batteria di 24 kWh servono addirittura 8 ore per avere un’autonomia al 100%. C’è poi da considerare quanto si va a spendere ogni volta che si mette in carica la vettura ed in Italia mediamente ci si aggira attorno ai 30 centesimi di Euro per avere un kWh di energia elettrica.

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Nel caso in cui si sia fuori casa e si cerchi una colonnina di ricarica nei paraggi si può ricorrere a svariate applicazioni disponibili per smartphone oppure semplicemente fare accesso ad internet attraverso il proprio telefono cellulare o computer portatile e cercarne in zona.

C’è chi, comprensibilmente, teme che ad esempio un passante “poco gentile” stacchi il collegamento della presa di corrente tra la vettura e la colonnina di ricarica, ma questo non è assolutamente fattibile poi così facilmente poiché per effettuare questa “manovra” si deve necessariamente essere in possesso della famosa tessera magnetica che sopra descrivavamo e questa, con un determinato codice, è in possesso solamente del proprietario del mezzo.
Un altro dubbio che può venire è quello che se piove, come si fa a mettere l’auto in carica magari all’aperto? Il problema non sussiste, è già stato pensato il rimedio ed infatti è tutto descritto nel manuale di uso e manutenzione della vettura che si possiede per sapere bene come e cosa fare.

Ricarica istantanea

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