Dakar 2017, tre Peugeot 3008 DKR ai primi tre posti. Peterhansel fa 13

[galleria id=”19625″]

Da tanti a pochi, fino a quando sono rimasti solo in due. Peterhansel-Loeb per la Dakar 2017. Ancora un trionfo per Monsieur Dakar, al volante della Peugeot 3008 DKR numero 300, navigato da Jean Paul Cottret. Sono 13 affermazioni in totale, l’ultima è giunta dopo una lotta ristretta, tutta in famiglia, con il Cannibale. A Buenos Aires vince Loeb, ma la generale va a Peterhansel, grazie alla straordinaria prestazione ottenuta nelle battute conclusive del rally, come lo stesso pilota transalpino riconosce.

«All’inizio della corsa lottavamo con sei o sette piloti, dopo un po’ sono diventati solo quattro. Nel corso di questa settimana ne sono rimasti solo due, solo Seb e io. Abbiamo combattuto davvero duramente e alla fine ho vinto io, ma è un piccolo dettaglio», ha commentato a caldo Peterhansel. «Probabilmente ho vinto nella giornata di venerdì, quando Seb ha avuto la foratura. E’ la vittoria dell’esperienza. A volte sapevo che non ero in condizione di seguire Seb, così ho fatto da apripista. Lo spirito all’interno del team era molto buono, non c’è stato alcun ordine di scuderia, semplicemente un confronto tra piloti sulla stessa macchina. Una 14ma vittoria? Perché no!».

Solo 64 chilometri di prova speciale a Rio Cuarto, prima di un lungo trasferimento alla volta della capitale argentina, così si è conclusa la Dakar 2017. Un’edizione durissima, una sfida con la navigazione come non si ricordava da tempo, nella quale è emerso il fattore umano. Degna di nota l’affidabilità delle Peugeot 3008 DKR, dei quattro esemplari al via solo Sainz è stato costretto al ritiro, causa incidente. Peterhansel, Loeb e Despres hanno marciato senza particolari inconvenienti. E monopolizzano il podio. Da un risultato 2016 con tre diverse macchine sui primi tre gradini, a un monologo Peugeot quest’anno.

Avrebbe potuto chiudere in posizione migliore un anno fa, Sebastien Loeb. Incidente quando era al comando, poi la sfida del raid portata ugualmente a termine: «Nono lo scorso anno, secondo questa volta: un gran miglioramento. Inoltre siamo rimasti in strada quest’anno. Abbiamo commesso un paio di errori di navigazione ma, considerato quanto è stata difficile questa Dakar, abbiamo fatto bene nel complesso. All’inizio un problema meccanico ci ha rallentato e abbiamo provato a recuperare in seguito. Finiamo al secondo posto con un divario ridotto… è quel che è. Eravamo davvero veloci sul percorso, è stato più insidioso fuori, ma abbiamo visto di avere il potenziale. Dovremo fare meglio la prossima volta! Non credo tuttavia di poter fare tanti rally raid quanti quelli fatti da Peterhansel, ma l’obiettivo, sì, è di vincere la Dakar un giorno. Per ora ci godiamo il momento e il podio Peugeot».

Due leggende del motorsport con le quali non è facile misurarsi. Dalle moto alle auto, Cyrils Despres torna sul podio della Dakar dopo un’assenza che iniziava a diventare fastidiosa. Terzo, navigato da David Castera, ha avuto un compito non semplice, visto il rendimento dei compagni di team. «Una bella sensazione, mi mancava da tre anni e quando ami così tanto questa gara e ti alleni tutto l’anno, è un periodo lungo. Ovviamente ci sono due grandi avversari davanti a me, Peterhansel e Loeb non sono semplicemente una “montagna”, rappresentano l’Everest e l’Himalaya davanti a me! Proverò la scalata e ad allenarmi di più».

Il bilancio della spedizione Peugeot si chiude con 9 vittorie di tappa su 10 disputate, una tripletta come nella Dakar del 1990, quando furono le 405 T16 Grand Raid di Vatanen-Berglund, Waldegard-Fenouil, Ambrosino-Baumgartner a prendersi la scena. «Sono felice. È stata una gara intensa e difficile, complicata da situazioni dure e imprevisti, dal meteo. Ma non importa, è stata soprattutto una Dakar forte, carica di emozioni. Cercate, piovute dal cielo, belle e meno belle, mai brutte, tutte vissute molto intensamente. Sicuramente come non mi capitava da tempo! Può darsi che dipenda dal fatto che non ero preparato, che non avevo studiato i miei obiettivi a tavolino ma avevo lasciato che mi scorressero nelle vene, istintivamente, emotivamente! Una delle emozioni più forti, tuttavia, non è il record personale, ma quello ottenuto da Peugeot che dopo 30 anni porta ancora tre vetture ai primi tre posti di un’edizione del Rally più duro e difficile del Mondo!», ha aggiunto Peterhansel. Adesso, il tempo di godersi il successo e prepararsi per la difesa del titolo, in fondo un anno passa in fretta…

Classifica generale conclusiva

1. Peterhansel-Cottret (Peugeot) 28h49’30″ 
2. Loeb-Elena (Peugeot) +5’13″ 
3. Despres-Castera (Peugeot) +33’28″ 
4. Roma-Haro (Toyota) +1h16’43″ 
5. De Villiers-Von Zitzewitz (Toyota) 1+49″48″ 

Impostazioni privacy