Ferrari all’asta ad ottobre a New York: cambia qualcosa per le quotazioni?

Ferrari Montezemolo Marchionne

E’ stata da poco ufficializzata la notizia: alla Borsa statunitense è arrivata la documentazione per la quotazione in borsa di Ferrari. La notizia era già trapelata tempo fa ma solo ora sono stati fatti i primi passi per rendere la cosa reale entro fine anno.
Da sottolineare che non vi sarà alcun tipo di spostamento di personale dagli stabilimenti del Cavallino Rampante e nemmeno licenziamenti o ridimensionamenti delle attuali attività della Casa automobilista romagnola. Non verrà diminuita nemmeno la base imponibile di Ferrari in Italia.

Per farla breve, la sede legale e gli stabilimenti Ferrari restano dove sono e non vi saranno stravolgimenti di sorta. Il debutto sul mercato azionario sarà pari al 10% delle azioni ed è finalizzato all’abbattimento del debito del gruppo FCA. L’obiettivo dell’Amministratore Delegato Sergio Marchionne sarebbe quello di guadagnare 5 miliardi di euro per rendere parte dei 48 miliardi da restituire ai vari creditori. Ultimamente non si è esclusa la possibilità di cedere Magneti Marelli per altri 3 miliardi di euro.

Non si hanno ancora i dati per affermare con certezza quale sarà la somma ricavata dalla vendita delle azioni, anche se fonti di corridoio sempre più insistenti parlano di una quotazione complessiva di circa 10 miliardi di euro: 1 miliardo di euro quindi per il 10% del Costruttore di Maranello.
Sempre in ottima salute il Cavallino Rampante con un bilancio 2014 più che positivo. Nello scorso anno sono state vendute ben 7.255 Ferrari realizzando un netto di ben 265 milioni, in crescita da 54 a 65 milioni nei primi tre mesi del 2015.
Attualmente la maggior parte del piano azionario di Ferrari (il 90%) appartiene a FCA mentre il restante 10% è di Piero Ferrari. Entro fine anno FCA cederà un 10% del suo ammontare per immetterlo sul mercato e scenderà quindi all’80%.

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