Libretto e patente devono coincidere: stop alla norma che obbligava alla registrazione

Patente controllo

Ricordate l’introduzione dell’obbligo di coincidenza dei dati tra guidatore e libretto e relativa registrazione? Venne inserita lo scorso ottobre dal governo, allo scopo di rendere sempre identificabile il soggetto alla guida di auto, ad esempio, a noleggio e risalire ai casi di possibile elusione fiscale.
Il Tar aveva emesso un’ordinanza di sospensione della norma, a seguito dell’azione legale avanzata dall’associazione dei noleggiatori, l’Aniasa. Contro quella sospensiva arrivò, poi, il ricorso del ministero dei Trasporti e di quello dell’Interno.

Il Consiglio di Stato è così intervenuto, pronunciandosi a conferma della sospensione già sancita dal Tar. Non vige alcun obbligo di registrazione per chi guida un’auto non propria per un periodo superiore ai 30 giorni, almeno tra quelle noleggiate. Il meccanismo era apparso immediatamente fragile, anzitutto nella parte che definiva l’uso consecutivo dell’auto per oltre 30 giorni: come determinare esattamente la data iniziale?
Tutto da rifare, con l’augurio che se in questa direzione si dovrà procedere, almeno si realizzi una norma concertata tra le parti e a prova di ricorso.

La norma originaria
Il prossimo 3 novembre scatterà l’obbligo di uguale intestazione tra libretto e patente di guida, che dovranno coincidere. La norma è un’applicazione di quanto già stabilito nel 2010 ed è stata anticipata lo scorso luglio da una direttiva del ministero dell’Interno, destinata alle Motorizzazioni. L’obiettivo che si vuole perseguire portando ad avere gli stessi dati tra guidatore abituale e proprietario del veicolo è quello di abbattere il fenomeno dell’elusione fiscale, ovvero, di quanti pur non risultando proprietari del mezzo lo utilizzano come se fosse loro.
Alcune precisazioni sono essenziali, perché va sottolineato come la nuova norma non vada a modificare alcunché nel caso di soggetti all’interno di uno stesso nucleo familiare che guidano l’auto intestata ai genitori, ad esempio.

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Piuttosto, chi guida un’auto in comodato per un periodo superiore ai 30 giorni, avrà l’obbligo di notificare alla Motorizzazione questa situazione di fatto. Il costo complessivo sarà di 25 euro.
Ma quali sono i soggetti in concreto che dovrebbero provvedere alla registrazione? Pensiamo a chi guida un’auto con noleggio a lungo termine, oppure, ai dipendenti che hanno un’auto aziendale a propria disposizione – sempre stante il periodo di tempo superiore a 30 giorni -: «nel caso in cui l’intestatario della carta di circolazione conceda in comodato d’uso l’utilizzo del proprio veicolo ad un terzo, per un periodo superiore ai 30 giorni, il comodatario ha l’obbligo di darne comunicazione (all’ufficio della Motorizzazione civile) e richiedere l’aggiornamento della carta di circolazione», recita la norma. Nessun obbligo per i guidatori professionali, ad esempio, chi svolge l’attività di noleggio con conducente.

Anche le società che dovessero variare ragione sociale, sono tenute alla registrazione del cambiamento sul libretto. La Motorizzazione rilascerà un tagliando adesivo che andrà incollato sulla Carta di circolazione. La mancata registrazione può portare a una multa di 705 euro se fermati con i dati non coincidenti tra proprietario e guidatore.

Fabiano Polimeni

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