La velocità massima di un Piaggio Ciao non è paragonabile a quella dei moderni scooter. Le prestazioni sono più da e-bike.
Si sente parlare spesso di un parco auto vetusto in Italia, non diversamente è quello moto, scooter e ciclomotori. Questa nota negativa, secondo l’Europa, ha un importante valore storico. Infatti, un adolescente può tranquillamente, oggi, ricordarsi un ciclomotore o una Vespa anni ’60 perchè parcheggiata fuori a un bar o nell’androne di un vecchio palazzo. La storicità di certi modelli è certificata poi grazie all’iscrizione alla FMI che mette l’accento su valore storico e all’originalità di quel modello.
Gli anni ’60 hanno rappresentato per il Belpaese un momento di rivoluzione generazionale e di libertà cercata e voluta da parte dei giovani anche grazie ai ciclomotori come il Piaggio Ciao. La storia del mezzo si intreccia con l’Italia che cambia e si muove su due ruote. Modelli storici hanno cambiato la mobilità delle due ruote.
Il Ciao fu progettato da un team di ingegneri, capitanato dall’ing. Bruno Gaddi. Lo scooter era equipaggiato da un motore a cilindro orizzontale da 49,77cm³ (alesaggio × corsa 38,4 × 43 mm) a due tempi funzionante con Miscela olio-benzina al 2%. Un motorino agile, leggero, destinato anche e soprattutto al gentil sesso. A livello meccanico il Ciao aveva un carburatore Dell’Orto SHA 12/10 con una distribuzione gestita da una spalla dell’albero motore, con l’accensione a pedale. Lo spegnimento, ad esempio, avveniva con una leva al manubrio con una valvolina di decompressione. In basso un estratto video dell’appassionato Andrea ciaparat sul suo canale YouTube.
Una capacità di serbatoio ridotto circa 2,8 L, ma parco nei consumi. Mezzo ideale per la città e per andare a scuola, raffreddato ad aria, con una sospensione sotto il sellino. Il Piaggio Ciao, prodotto tra il 1967 e il 2006, è stato tra gli scooter più venduti d’Italia. Punto di forza da sempre il prezzo e la facilità di guida. Lanciato al prezzo di listino di sole 54.000 lire (Versioni C7N e C9N), 59.000 lire (versioni C7E e C9E) e 61.000 lire (versioni C7V e C9V).
Si trattava di prezzi economicissimi, rispetto anche ad una Vespa 50 Special nel 1969 che partiva da 132.000 lire. La velocità massima del Ciao è di 43 km/h, mentre circa i consumi, una percorrenza a 30 km/h costanti e 45 km/l percorrenza a 45 km/h costanti: 30 km/l. Un classico senza tempo che ha messo in sella generazioni di giovani italiani.