L’industria delle quattro ruote è in fermento. Gli ingegneri di tutto il mondo sono alla ricerca di una soluzione definitiva per il green deal.
La transizione ha una data segnata in rosso su tutti i calendari degli automobilisti europei. La Commissione europea ha decretato che dopo il 2035 non sarà più possibile commercializzare motori termici, e la corsa a forme alternative di alimentazione sta spaccando il mondo in due. La Cina con un gap innovativo di circa 10 anni sta facendo il mercato dell’auto in Asia, ma anche in Europa con risultati sorprendenti.

La Germania, polmone produttivo del settore automotive, sta conoscendo per la prima volta una crisi profonda. L’Italia, invece, arranca da due anni circa e perde comparti produttivi ed aziende piccole e medie. Il Gruppo Stellantis versa in una condizione di difficoltà finanziaria tra cessioni e joint venture ha una forte esposizione su alcuni marchi, in primis Maserati ma anche Lancia.
Stabilimenti e concessionarie cinesi sono seminate in punti strategici per rompere i passi alla concorrenza con auto elettrificate dal prezzo concorrenziale. Gli ingegneri e le menti nell’ambito della ricerca e dello sviluppo stanno cercando fonti alternative come l’idrogeno, ma la vera novità arriva dall’India.
Nuova era dei motori
Il Paese della spiritualità si attrezza e diviene culla industriale e di sviluppo. Già da diversi anni, le catene di produzione di marchi europei si sono spostate in India dove la manodopera è sottopagata, ma ciò nonostante è un Paese che guarda al futuro con idee innovative.

I major si stanno concentrando sui motori a carburante flessibile ad etanolo, come reso noto dal ministro per il trasporto su strada e delle autostrade del paese, vale a dire Nitin Gadkari, il quale ha fatto un appello ai vari costruttori per lavorare su queste tecnologie. L’idea dei tecnici è quella di costruire auto e moto ad etanolo, in modo da fronteggiare la concorrenza e creare un modello simile a quello brasiliano. Tale soluzione potrebbe essere affiancata all’idrogeno così da creare una ulteriore possibilità di scelta per alimentare la propria auto nel pieno rispetto dell’ambiente e delle future normative. Un nuovo corso che prende vita in un Paese come l’India che si è tolta la soddisfazione anche di acquisire diversi top brand britannici.





