Duro colpo sul mercato dei carburanti, con anche l’ultimo baluardo che sembra non volerci più puntare.
In un periodo storico dove stanno avvenendo una serie di grossi cambiamenti da un punto di vista della mobilità, non ci sono dubbi sul fatto che si stiano imponendo diversi nuovi carburanti sul mercato. Molti stanno ancora faticando, con il caso dell’elettrico che è emblematico, dato che è spinto in modo davvero incredibile da parte delle istituzioni.
Nonostante questo è ancora ben lontano dal poter dire di essere arrivato a quelli che erano i risultati attesi. Le aziende stanno cercando anche di puntare su delle soluzioni che siano esterne a questo concetto, ma provando allo stesso modo a dare una svolta ecologica, limitando le emissioni di CO2, provando comunque a sfruttare sempre il tanto amato termico.
Lo si vede per esempio dalla necessità di sviluppare sempre di più un progetto che veda al centro del mondo automobilistico i biocarburanti. Oltre a questi è evidente anche lo sviluppo attorno all’idrogeno, un’altra soluzione che sta raccogliendo un buon successo, ma che ora sembra essere messa in crisi anche a causa delle limitazioni allo sviluppo del proprio principale investitore.
Il marchio che probabilmente più di tutti aveva dimostrato di voler credere e puntare moltissimo sull’idrogeno è la Toyota. Il colosso nipponico infatti ha lanciato sul mercato un gioiellino come la Mirai, una berlina davvero molto elegante e dalle ottime prestazioni, peccato però che la difficoltà nel reperire idrogeno per i clienti ha naturalmente rallentato e non di poco la crescita e l’espansione di queste auto.
Il progetto della Toyota attorno al mondo dell’idrogeno è sicuramente di lunga data, tanto è vero che è partito nel 2014. Da allora però i numeri non hanno mai portato alla reale possibilità di farla diventare un soluzione che potesse espandersi a livello globale. In dieci anni infatti le vendite si sono miseramente fermate a 27.500 esemplari, ovvero lo 0,028% del totale delle vetture Toyota in questo periodo.
A questo punto giungono le affermazioni anche da parte di Hiroki Nakajima, ovvero il CTO di Toyota, il quale ha affermato in modo chiaro e netto come l’azienda dovrà valutare queste spese se portarle avanti o meno. L’idrogeno dunque sembra perdere anche quella che era la sua azienda di riferimento.