Continuano le novità per quanto riguarda la mobilità e ora c’è una batosta pazzesca e inattesa per gli autovelox.
Sono tanti coloro che hanno criticato aspramente in quest’ultimo periodo la nuova riforma sul Codice della Strada voluto da Matteo Salvini, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Quasi tutti gli aspetti sono stati toccati, con il principale intento che è quello di garantire la maggiore sicurezza stradale possibile.
Questo significa anche utilizzare una serie di strumenti che di sicuro non sono tra i più popolari ed amati, come lo si evince con il caso degli autovelox. Questi infatti non sono di certo tra i più amati, visto che molti italiani li vedono come un metodo per poter far sì che i Comuni spillino soldi ai cittadini per rimpolpare le proprie casse.
La visione in questo senso è davvero molto triste, ma si deve fare di tutto per evitare questi pensieri, con i sindaci che devono utilizzare gli autovelox solo quando serve davvero e con limiti corretti. Ecco allora come mai abbiamo potuto ammirare di recente una presa di posizione che ha davvero dell’incredibile e nessuno può crederci.
Autovelox a Treviso: lo stop del Prefetto
L’iter per poter installare gli autovelox non è totalmente discrezionale da parte del Sindaco, ma ci deve essere una consultazione anche con tutti gli organi competenti. In questo modo si può valutare se installare o meno degli autovelox, con la pericolosità della strada che è un parametro essenziale e i dati raccolti negli anni fanno la differenza.
Lo sa molto bene il Prefetto di Treviso, ovvero Angelo Sidoti, che ha bloccato ben 26 Comuni nell’installazione di autovelox. La motivazione è derivata dal fatto che, dopo aver consultato l’Osservatorio sugli incidenti, si è notato come in questi casi non ci fosse un reale interesse per installare questi dispositivi. La richiesta dunque l’hanno bocciata, il che è un bel sospiro di sollievo per i cittadini che possono credere dunque in un utilizzo saggio di questi mezzi.
Naturalmente è scattata la rabbia da parte dei Comuni coinvolti, con il sindaco di Preganziol che è quello che si è fatto maggiormente sentire. La sua replica ha sottolineato come ora serviranno nuovi incontri con la Polizia locale per stilare una linea guida. Gli autovelox dunque devono essere usati con cognizione di causa e solo quando c’è un reale pericolo e ora anche le istituzioni dimostrano di voler andare in quella direzione.