In Ferrari si sta avvicinando l’ora fatidica dell’exit di Frederic Vasseur. Dopo 3 anni il team principal francese non ha raggiunto i risultati auspicati.
L’erede di Mattia Binotto non ha convinto la dirigenza della Casa modenese. In tre anni non sono arrivati risultati di spessore. La lotta con McLaren dello scorso anno è sembrata più il frutto dell’incapacità dei competitor di chiudere la contesa prima di Abu Dhabi in classifica costruttori. La Ferrari non ha tenuto fede ai proclami di inizio anno e proprio i buoni propositi mondiali, esposti dal francese all’atto della presentazione della SF-25, gli hanno fatto perdere di credibilità. La Formula 1 è un mondo spietato dove un giorno sei al top e in quello successivo ti puoi trovare senza lavoro. Solo i migliori resistono ai cicli tecnici, a quanto pare, Vasseur non è più l’uomo giusto per riportare la Rossa in alto.
L’ex team principal della Sauber era arrivato a Maranello, anche a causa del rifiuto di Horner e altri tecnici top. La conoscenza con Leclerc gli ha permesso di entrare nelle simpatie dei tifosi in una prima fase. L’idea di portare in Italia Lewis Hamilton, giunto a 40 anni, non è stata vincente. Il Presidente John Elkann, nonostante il parere contrario di un ex della Scuderia, ha sborsato una cifra mostruosa per convincere il vincitore di 105 GP a sposare la Signora in Rosso, ma è stato tutto inutile. Senza un’auto competitiva nemmeno un campione come Hamilton può fare la differenza. Dopo una prima parte di campionato da incubo, senza nemmeno una vittoria, sono iniziate a girare le voci di un addio a fine anno di Fred Vasseur.
Il tecnico francese ha costruito una squadra a sua immagine e somiglianza e non sono arrivati i risultati tanto agognati. Hamilton non è ancora mai salito sul podio. Leclerc è stufo di non lottare per la corona. In base alla bomba sganciata dalla Gazzetta dello Sport, dopo i successi nel WEC, il comandante della Ferrari Antonello Coletta potrebbe essere il successore di Vasseur.
I numeri sono dalla parte di Coletta, anche se parliamo di ambiti e categorie diverse, ma è realmente la strada giusta? Il passaggio dal WEC alla F1 non è scontato. Ci vorrebbero anni per rendere la Scuderia competitiva. Non sembra esserci la pazienza che ebbe Jean Todt che, oltre a provenire dal Rally, riuscì ad attirare tutti i principali artefici del successo della Benetton, Michael Schumacher compreso. I rischi dell’operazione sono tanti e vedremo lo sviluppo degli eventi.