Agnelli è il nome che identifica la famiglia più potente d’Italia: il tesoro che è stato scoperto ha lasciato davvero tutti senza parole in questo periodo
Anche senza l’Avvocato e Umberto, gli Agnelli continuano a detenere una certa influenza nella vita economica e politica del nostro paese. A capo di tutto oggi c’è John Elkann, numero uno di Stellantis e Ferrari. Assieme a lui anche il cugino Andrea e il fratello Lapo.

Se pensiamo agli Agnelli non possiamo non far riferimento all’industria italiana, nello specifico dell’Automotive. Il motore economico del nostro paese passa anche da loro e nonostante siano passati molti anni dalla scomparsa di Gianni e Umberto, il fascino (e il patrimonio) è ancora intatto. In questi mesi sta tenendo banco l’inchiesta sull’eredità di Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato Gianni Agnelli, che ha già portato all’iscrizione nel registro degli indagati di John Elkann per dichiarazione infedele e truffa ai danni dello Stato.
Proprio in queste ore ci sono stati nuovi elementi analizzati dalla Procura di Torino, si arricchisce di nuovi elementi. L’ufficio guidato da Giovanni Bombardieri, ha infatti individuato asset patrimoniali rimasti finora nascosti e stimati in circa 250 milioni, come riportato da La Verità.
Il tesoro segreto degli Agnelli: scoperti altri 250 milioni tra Svizzera e Lussemburgo
Due rogatorie internazionali indirizzate a Svizzera e Lussemburgo hanno portato in superficie altri beni, come chalet, uffici di facciata e personale assunto fittiziamente. Anche il Lussemburgo, attraverso due società finanziarie, avrebbe giocato un ruolo importante nell’occultamento delle quote ereditate e nella produzione di redditi sottratti al Fisco italiano.

A livello pratico parliamo di un patrimonio complessivo non dichiarato da circa un miliardo di euro. I 75 milioni sequestrati inizialmente non rappresentavano che una parte dell’imposta evasa.
Per John Elkann, presidente di Stellantis, alla guida di Exor e numero uno di Ferrari e Juventus, resta il percorso della messa alla prova, che dovrebbe tradursi in lavori socialmente utili. Il tutto potrebbe svolgersi all’interno di una struttura salesiana del Piemonte. Una delle sedi possibili è tra l’altro l’Istituto internazionale Edoardo Agnelli di Torino, fondato negli anni Trenta da Giovanni Agnelli in un’area ceduta dai salesiani e intitolato al figlio Edoardo, morto in un incidente aereo nel 1935. Tutto sembra tornare, tranne l’incredibile cifra che è stata occultata fino ad oggi.