I marchi automobilistici sono sempre più abituati a dover ricorrere ai richiami di massa, a causa di problemi tecnici che affliggono le auto. Ecco i dettagli su ciò che è accaduto all’Alfa Romeo in queste ore.
Sono giornate delicate in casa Stellantis, colosso delle quattro ruote di cui fa parte anche l’Alfa Romeo. Nelle ultime ore, è stato ufficializzato il rinvio della pubblicazione del nuovo piano industriale, atteso per l’inizio del 2026, che sarà rinviato almeno al mese di giugno. In seguito, il gruppo ha annunciato il richiamo di circa 700.000 auto per problemi con i motori diesel, che andrà a coinvolgere marchi come Peugeot, Opel, DS e Citroen, ma per fortuna non i brand italiani.

Tuttavia, l’Alfa Romeo sarà comunque chiamata ad intervenire su oltre 60.000 vetture, a seguito di un problema di software che obbligherà i tecnici della casa di Arese ad un rapido intervento. Ci teniamo a sottolineare che non c’è un reale pericolo per i proprietari di queste vetture, e che parliamo di una problematica che non riguarda né il mercato italiano né, tantomeno, quello europeo. In ogni caso, occorrerà avviare un intervento in tempi brevi.
Alfa Romeo, guai per Giulia e Stelvio per problemi al software
Secondo quanto è stato da poco reso noto, l’Alfa Romeo dovrà richiamare 62.000 auto tra Giulia e Stelvio per problemi di software, che rischiano di causare un malfunzionamento della telecamera posteriore. Il problema riguarda vetture prodotte tra il 2020 ed il 2025. Ciò potrebbe provocare la mancata visione dell’immagine della telecamera posteriore sullo schermo nel momento in cui viene inserita la retromarcia, un guaio in grado di compromettere il comfort di guida. Tutto deriva da un problema del circuito stampato e da un’instabilità del software. Se ciò dovesse verificarsi, c’è il rischio di visualizzare uno schermo vuoto, nero, blu o con immagine della telecamera invertita.

Le vetture richiamate, e ciò è giusto sottolinearlo, sono tutte in circolazione negli Stati Uniti d’America e non riguardano la clientela italiana, ed il richiamo è scattato per via della violazione dello standard federale di sicurezza dei veicoli a motore numero 111. Esso regola i sistemi di visibilità posteriore, dal momento che la norma prevede che l’immagine retrovisiva debba apparire, in maniera automatica, nel momento in cui si inserisce la retromarcia. L’Alfa Romeo dovrà dunque intervenire sui modelli prodotti sino al marzo del 2025. Quelli assemblati in seguito non sono affetti dal problema, visto che montano un software aggiornato.