Il mercato delle quattro ruote e tutto ciò che c’è dietro è in grave fase di crisi, ed una storia azienda è fallita dopo quasi 200 anni di storia. Ecco di chi si tratta e quali sono le ragioni del collasso.
Il settore automobilistico continua a zoppicare, e le aziende impegnate in esso sono costretti a licenziamenti di massa, con l’obiettivo di scongiurare il fallimento. Purtroppo, ciò non è sempre possibile, e quando la situazione si complica eccessivamente, non si può far altro che annunciare la bancarotta. La Kiekert ha infatti reso noto il proprio fallimento, ed anche se potrebbe non dire molto ai più, vi assicuriamo che si tratta di un’azienda storica.

Fu fondata nel 1857, il che significa che è stata costretta a chiudere i battenti dopo ben 168 anni di storia. Kiekert si è occupata della produzione di chiusure centralizzate per auto, e la bancarotta è stata comunicata ad un tribunale in Germania. Nello specifico, si tratta del tribunale distrettuale di Wuppertal, che ha avviato la procedura di insolvenza per Kiekert AG e Kiekert Holding GmbH. Esse sono le due principali società operative del gruppo tedesco, ed è la divisione teutonica dell’azienda a risultare maggiormente colpita, così come i suoi 700 dipendenti.
Kiekert, fallisce dopo 168 anni l’azienda di componentistica
Per fortuna, gli stipendi dei dipendenti saranno garantiti almeno fino a novembre dal fondo fallimentare, ma ci sono molti dubbi sul fatto che l’attività produttiva possa poi proseguire. Kiekert conta un totale di 4.500 dipendenti in ben 11 sedi sparse in tutto il mondo, con un fatturato annuo che si avvicina agli 800 milioni di euro. Inoltre, detiene una quota di mercato del 21% e lavora assieme a ben oltre un centinaio di marchi di costruttori. Un’auto su tre, in giro per il pianeta, è equipaggiata con chiusure centralizzate Kiekert, in crisi nera dopo 168 anni di onorato servizio.

Ma per quale motivo si è arrivati ad una crisi di questo livello? Secondo i vertici di Kiekert, la responsabilità è tutta dei proprietari cinesi di Hebei Lingyun Industrial, che nel 2012 acquistarono l’azienda, così da poter accedere ai segreti dei tedeschi e poter far crescere l’automotive in Cina. Il CEO Jerome Debreu ha dichiarato che l’azionista cinese dovrebbe fare un passo indietro: “L’uscita dell’azionista è cruciale per garantire. che l’attività possa andare avanti. Il fallimento è la conseguenza del fatto che il proprietario cinese non sia riuscito a fornire dei fondi ulteriori, non adempiendo ai propri obblighi finanziari per centinaia di milioni di euro“.