Altro fallimento elettrico: la startup americana liquidata a una cifra simbolica, che disastro

E’ già fallito il sogno di una produzione di moto full electric. Il progetto sembrava ambizioso, ma non ha colpito nel segno.

Il desiderio di un giornalista è un’intervista ad un suo beniamino, un pilota, un costruttore, anche un ingegnere. Dopo la notizie acquisita, il mio desiderio è un’intervista a porte chiuse ad un uomo che ha segnato con le sue motociclette la gioventù di molti: Erik Buell.

Moto elettriche americane
Bancarotta per il marchio americano di moto elettriche – Allaguida.it

Il suo cognome risuona alle orecchie come il rombo dei suoi bicilindrici firmati Harley Davidson. In questa chiacchierata immaginaria tra me e l’ingegnere più visionario del mondo ci sono più domande che risposte, naturalmente. “Erik, come è nata l’idea di una startup di moto elettriche?”

Proprio lui, lui che ha fatto innamorare il mondo con una XB12S, una moto con un interasse di una 125 e il peso piuma di una 600. Come può un uomo che ha adattato il motore di una Harley-Davidson pensare di progettare moto elettriche dal sibilo di una zanzara moribonda. Eppure il team di lavoro era composto da Fred Vasseur, il team principal della Ferrari, e François Terny, non proprio due scappati di casa. Tre menti esperte, si suppone tre appassionati della vecchia scuola che investono tempo, energie e qualche milione di dollari per partorire la Fuell di chiara ispirazione “Buell”.

Addio al progetto green di Buell

“Eric dove, quale è stato il preciso momento dove hai concepito questa idea buffa?” Bastava che parlasse con due motocilisti al bar della chiesa, due ragazzini all’uscita di scuola, due anziani distratti a guardare i cantieri ed Eric Buell forse poteva cambiare idea. “Ma questa recente bancarotta come è finita?”

Ora possiamo immaginare la risposta dell’ingegnere. “La liquidazione della Fuell è stata gestita da Heritage Global Partners, che ha messo all’asta tutto il vendibile: marchi, proprietà intellettuale, macchinari, prototipi, il dominio web e altri asset per un totale di 185 lotti. L’obiettivo era recuperare il più possibile dai presunti 7 milioni di dollari di debiti accumulati. Il ricavato: 170.000 dollari”. Anche troppi a guardare la produzione Fuell. L’ultima domanda: “Erik perchè non torni a fare motociclette che emozionano?” E su questo spunto speriamo che parleranno i fatti, quelli termici.

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