Arriva la decisione a sorpresa del colosso dei motori: crisi nera, chiusi due stabilimenti

La crisi che dilaga nel mondo delle quattro ruote continua a mietere vittime, ed ora è un noto brand a dover prendere delle decisioni difficili da mandare giù per i lavoratori. Ecco come si è sviluppata la vicenda.

Il mercato dell’auto sta vivendo il momento più difficile della propria storia, anche se parlare di momento è ormai troppo riduttivo. La crisi va avanti da alcuni anni, e gli ultimi dazi introdotti di recente rischiano di dare il colpo di grazie al settore. I grandi marchi globali zoppicano e vedono le loro vendite diminuire costantemente, ritrovandosi così costretti a dover chiudere stabilimenti di produzioni e licenziare personale.

Auto nuove chiusure
Auto decisione drammatica – Allaguida.it

In Italia è ben nota la situazione del gruppo Stellantis, di cui 20.000 dipendenti su 32.000 sono sottoposti al regime di cassa integrazione. La Ford ha appena avviato circa 1.000 esuberi nello stabilimento europeo di Colonia, situato in Germania, ma purtroppo non è finita qui. Ora è nuovamente la Nissan a prendere una decisione molto dolorosa, chiudendo, di fatto, a due pezzi di storia del proprio passato. Andiamo a scoprire la decisione che è stata presa dal colosso giapponese, in crisi nera ormai da anni.

Nissan, chiusi i centri di design negli USA ed in Brasile

Nuovi interventi di ristrutturazione in casa Nissan, questa volta relativi ai propri centri di design. Annunciata infatti la chiusura di quelli situati a San Paolo, in Brasile, ed in California, a San Diego, negli USA, mentre a Londra, lo studio di design di Paddington verrà pesantemente ridimensionato. Qui nascono i design di modelli celebri dalle nostre parti come la Qashqai, la Juke e la Micra. Il centro andrà a licenziare un cospicuo numero di dipendenti, anche se non si procederà con una chiusura vera e propria.

Nissan stop a due centri di design
Nissan logo (ANSA) – Allaguida.it

La decisione fa parte del piano “Re Nissan”, tramite qui si mira a recuperare una sorta di sostenibilità economica. Nell’anno fiscale che si è chiuso a marzo la perdita netta è stata di 4,3 miliardi di euro, e dopo la vendita della Mercedes della sua quota del 3,8% nella società Nissan Motor, le azioni del gigante giapponese sono calate ulteriormente, di oltre il 6%. Tornando per un attimo agli studi di design, resteranno attivi i due situati in Giappone, uno a Los Angeles, uno a Londra ed uno a Shanghai. Ma non sono esclusi ulteriori stop.

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