La F1 si presenta alla stagione 2026, quando i team diventeranno 11 per via dell’ingresso della Cadillac. Arriva un nuovo attacco a Stefano Domenicali da parte di Mohammed Ben Sulayem, che mazzata.
Il 2025 chiuderà un’era della F1, e dalla prossima stagione, con l’entrata in vigore dei nuovi regolamenti, andrà a cambiare tutto nuovamente. Nel 2026 faranno il loro debutto due marchi di notevole importanza come Audi e Cadillac, ed avremo 22 monoposto in griglia e non più 20. La casa di Ingolstadt andrà infatti ad inglobare la Sauber, mantenendo intatta la coppia di piloti, composta dall’esperto Nico Hulkenberg e dal giovane talento Gabriel Bortoleto, che ha già mostrato ciò di cui è capace.

La Cadillac sarà invece un team del tutto nuovo, che ha puntato su vecchie volpi del paddock di F1, vale a dire Sergio Perez e Valtteri Bottas, i quali, nel 2024, non hanno preso parte al campionato. La Cadillac schiererà due monoposto spinte dalle power unit Ferrari, realizzando così il sogno di General Motors, dopo una lunga battaglia per avere il “permesso” di entrare nel Circus. Ed il presidente della FIA ha fatto notare tale aspetto.
F1, Ben Sulayem stuzzica Domenicali sul numero di squadre
Nel corso di un’intervista concessa ad “Expressen“, il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, ha rivendicato i propri meriti per aver concesso alla Cadillac di prendere parte al mondiale di F1: “Ho dedicato due anni della mia vita a promuovere l’ingresso dell’undicesima squadra, ma sono stato attaccato per questo, anche nel giorno in cui è morto mio figlio. Alcuni non volevano un altro team ma ora tutti si congratulano a vicenda per averlo fatto. Ma non lo hanno fatto loro, erano tutti contrari. Ha fatto tutto la FIA, e mi sono dovuto subire tutte le critiche, anche se lo rifarei ancora, se fosse per una buona causa“.

Da parte di Sulayem non è mancata una pesante frecciata a Stefano Domenicali, il CEO della F1: “Il mio caro Stefano Domenicali si occupa del lato commerciale, io di quello sportivo. Lui è un amministratore delegato di un’azienda, capisco che debba pensare agli aspetti economici ed al fatto che avere più squadre significhi avere più persone che devono mangiare dalla stessa torta. Non abbiamo bisogno di un’altra squadra, ma della squadra giusta, non è questione di quantità, ma di qualità, la Cadillac è giusta perché ha seguito il procedimento in maniera corretta. Noi scegliamo solo i migliori“.