Aston Martin DB9 2013, prezzo e scheda tecnica della granturismo inglese [FOTO e VIDEO]

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Finalmente Aston Martin presenta il restyling della sua granturismo più importante, la DB9 emblema del lusso abbinato alle prestazioni, con il tipico tocco inglese. I canoni del modello nato nel 2004 restano immutati, mentre si adeguano al passare del tempo la meccanica e alcuni dettagli di stile.
Dopo la Aston Martin Vanquish, la DB9 ripropone gli elementi “innovativi” che contraddistinguono i modelli inglesi. Niente di rivoluzionario, visto che una Aston Martin deve riconoscersi al primo sguardo. Affinamenti che hanno interessato il frontale e la coda della DB9 2013, disponibile a partire da ottobre sia nella versione Coupé che Volante, il modo usato in casa Aston per identificare la roadster.

MODELLO NON PIU’ DISPONIBILE DA NOVEMBRE 2016

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Sul frontale spicca immediatamente la nuova calandra, più sottile e con i soli profili orizzontali cromati, mentre i listelli verticali sono nascosti in nero. Cambia anche il paraurti, con la presa d’aria capovolta rispetto alla prima DB9. E’ stato aggiunto anche uno splitter in carbonio, che fa parte del pacchetto Carbon Pack Esterni, insieme agli specchietti in fibra – sia il guscio che il supporto -, al diffusore e ai terminali di scarico color grafite.

Il restyling della Aston Martin DB9 2013 propone anche nuovi gruppi ottici bi-xeno, con luci diurne a led. La forma riprende quella filante e sottile della Vanquish, abbandonando le linee più rotonde e pesanti del precedente modello. Sulla fiancata cambia posizione la cromatura sugli sfoghi d’aria calda dal vano motore: non più al centro ma nella parte superiore. La novità più evidente, però, è un’altra. Riguarda la coda ma si percepisce al meglio nella vista di profilo: lo spoiler integrato sul bagagliaio è più profilato, per garantire un maggior carico aerodinamico al retrotreno. Nuovi disegni poi per i cerchi in lega da 20 pollici che nascondono l’impianto frenante carboceramico di serie, con dischi forati.

Dischi realizzati in CCM, un composto che oltre ad assicurare un risparmio di peso di 12,5 kg, esalta le prestazioni nell’uso in pista. Tra le caratteristiche particolari c’è l’iniezione di una resina siliconica nella struttura di carbonio.

La carrellata sullo stile termina al posteriore, con i gruppi ottici ripresi pari pari dalla Aston Martin Vanquish e la tipica forma a C.

Quattro metri e 72 centimetri di lunghezza, seppur con un telaio interamente in alluminio ed elementi in magnesio e fibra composita, hanno un impatto deciso sul peso della vettura. Tanto più se si guarda agli interni regali, rifiniti con la consueta cura e materiali pregiati di casa Aston Martin. La bilancia segna 1785 kg, questo il peso dichiarato, che certo non mette l’accento sull’indole pistaiola della DB9 quanto sul dna prettamente da granturismo.
L’accelerazione è il dato che più risente del peso, con uno zero cento coperto in 4 secondi e 6 decimi, mentre la velocità massima è di tutto riguardo: 295 km/h.

La Aston Martin DB9 2013 ospita il nuovo motore interamente in alluminio da 6 litri di cilindrata. Non aspettatevi novità sul frazionamento, perché una Aston deve rigorosamente essere V12. I cavalli sono meno che sulla Vanquish, ma pur sempre over-500. Per l’esattezza 517 cavalli, con un incremento di 47 sul precedente modello, mentre la coppia tocca 620 Nm.

Altra novità di quello che appare riduttivo definire un restyling è legata alle sospensioni. L’architettura è quella raffinata a triangoli sovrapposti, con la gestione elettronica del sistema Adaptive Damping System a innovare. Tra modalità per tre tarature diverse: Normal, a privilegiare il comfort; Sport, per una maggiore guidabilità nella guida spinta; Track, la taratura più rigida per girare in pista.

Salire a bordo della Aston Martin DB9 2013 immerge in un ambiente unico, dominato dai rivestimenti in pelle e cuoio, dove i pulsanti abbandonano la comune plastica per diventare di vetro – come quelli di selezione del cambio automatico -. La plancia al centro ospita in cima un display a scomparsa che adegua lo stile inglese alla modernità. Dietro al volante fanno capolino le levette del cambio, in carbonio se si sceglie il pacchetto optional Carbon Pack Interni, insieme alle maniglie delle portiere e agli inserti sul tunnel centrale in fibra.

E’ una granturismo 2+2 in grado di trasformarsi in due posti secchi nel caso si decida per i sedili con guscio in carbonio e kevlar che fanno risparmiare 17 kg di peso. Qualcosa che non si sposa del tutto con l’anima della DB9.
L’elenco degli optional è pressoché infinito e contribuisce a far lievitare notevolmente il prezzo di listino di questa Aston Martin, che in Germania verrà venduta a partire da 175 mila euro. Per gli appassionati Aston Martin in Italia tutto lascia presagire cifre più vicine ai 180 mila euro vista la differente tassazione. Dettagli.

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