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Auto a energia solare: arriva Archimede Solar Car, l’elettrica a basso costo

Si fa un gran parlare di auto elettriche, il futuro sarà certamente questo. Ma funzioneranno tutte come i modelli che vediamo oggi in circolazione? Tante pesanti batterie a svolgere la funzione di serbatoio per l’energia e lunghe soste per la ricarica dopo pochi chilometri? Chissà, le cose potrebbero anche essere diverse. Per esempio i veicoli potrebbero usare l’energia solare per produrre l’elettricità necessaria ad azionare il motore.

Come fa la Archimede Solar Car. Si tratta di un prototipo costruito in Sicilia dalla fondazione Futuro solare onlus, in collaborazione con l’università di Catania; i finanziamenti arrivano da Enecom Power Hf di Torino, Comune di Siracusa e alcune piccole aziende private siciliane. Il team guidato dal professor Rosario Lanzafame ha lavorato per cinque anni a questo progetto; il veicolo è stato ufficialmente inaugurato pochi giorni fa.

Come funziona la Archimede Solar Car? Il veicolo è ricoperto da pannelli solari fotovoltaici, le cui celle convertono in elettricità l’energia che arriva dal sole. Un altro dispositivo trasferisce l’energia elettrica in una serie di batterie che alimenteranno il motore elettrico. Uno dei principali obiettivi del progetto era però il contenimento dei costi; l’investimento infatti è di 15.000 euro, veramente un’inezia; altri progetti simili infatti viaggiano intorno ai 500.000 euro. Quindi niente carbonio, ad esempio. La vettura è costruita in alluminio coperto da kevlar. In questo modo è stata ottenuta una sufficiente rigidità mantenendo basso il peso (ovviamente maggiore è il peso, più energia serve, quindi ci vogliono più batterie e più pannelli, così aumentano ancora peso e ingombri, e così via).

I pannelli solari occupano una superficie di 6 metri quadri. Vengono usate celle al silicio monocristallino che consentono un rendimento di circa il 18%. Esse generano una potenza di 1 kilowatt a 96 volt di tensione (corrente continua). Un sistema elettronico si occupa di mantenere costante nel tempo la corrente, in modo da ricaricare in modo efficiente le batterie.

La propulsione del veicolo è affidata a due motori elettrici a magneti permanenti. Questa soluzione elimina la necessità di componenti meccanici per trasferire l’energia all’albero motore, diminuisce il rumore elettromagnetico e aumenta di molto il rendimento teorico (90%); inoltre fa sì che la manutenzione sia molto ridotta, consentendo una vita del motore praticamente infinita.

Le batterie sono a polimeri di litio, come quelle usate dall’industria automobilistica. Il recupero dell’energia cinetica in fase di rilascio del motore è affidato ad un sistema Kers, come quello delle monoposto di Formula 1. Poiché l’Archimede è inteso come un prototipo da corsa e dato che l’energia recuperata non può essere utilizzata completamente per limiti tecnici delle batterie, tale energia viene accumulata in alcuni supercapacitori che vanno a sovralimentare il motore, aumentando la potenza del 4%.
La vettura Archimede Solar Car è lunga 4 metri e mezzo e raggiunge la velocità massima di 75 Km/h.

Roberto Speranza

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