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Classifiche

Auto anni 60, sportive e italiane: la classifica delle migliori

Chiudiamo il cerchio delle sportive italiane che hanno fatto emozionare molti appassionati con quelle degli anni 60. Dopo avervi parlato di quelle anni 70 e anni 80 non potevamo non dedicare un articolo a quelle del decennio 1960-1969.

In quegli anni nel bel paese erano molto diffuse le Fiat 500 e le Fiat 600 quindi è quasi obbligatorio citare le versioni preparate dagli uomini di Carlo Abarth.

La Casa del Biscione invece spopolava con una spider, l’Alfa Romeo Duetto. Lancia non stava a guardare e, sempre rimanendo nelle cabrio e spider, lasciava il segno con la sua Flavia Convertibile. Un’altra vettura di Fiat molto importante fu la 850.

Nella nostra classifica quindi prevalgono le “piccole bombe” ma non manca pure l’eleganza, andiamo ora a scoprirle una ad una.

Alfa Romeo Duetto

Conosciuta come “Duetto”, l’Alfa Romeo Spider è una delle vetture più famose del Costruttore milanese e nelle sue varie serie è stata prodotta dal 1966 al 1994.

La matita che ne ha disegnato la linea emozionante della prima generazione è quella di Franco Martinengo, allora designer per Pininfarina.

La base meccanica era quella della Giulia con il passo accorciato a 2.25 metri. Sotto il cofano il quattro cilindri 1600 dell’Alfa Romeo Giulia Sprint GT.

Grazie ai 106 cavalli di potenza le prestazioni erano di tutto rispetto: accelerazione da 0 a 100 in soli 10 secondi, velocità massima di 180 chilometri orari ed un consumo medio di circa 10 chilometri con un litro.

Contando tutte le varie versioni ne sono stati prodotti ben 123.093 esemplari. La denominazione “Duetto” venne persa dal 1968 quando l’Alfa Romeo decise di chiamarla solamente Spider, anche se per gli appassionati rimase ancora con quel simpatico nome.

Abarth 850 TC/1000 TC

La prima vettura più famosa preparata Abarth è indubbiamente la Fiat 600, soprattutto nelle versioni 850 TC e 1000 TC dove la sigla stava per “Turismo Competizione” e sottolineava come le modifiche erano fin da subito state pensate per il mondo delle corse.

Queste versioni derivavano dalle 600 fornite da Fiat ad Abarth senza alcune parti meccaniche che venivano poi montate in officina, per la precisione si trattava di albero motore, impianto frenante, carburatore e impianto di scarico.

La prima versione della 850 TC era la Nürburgring che erogava 55 cavalli a 6500 giri al minuto. Verso la fine del 1962 arrivò la 850 TC Nürburgring Corsa con il motore potenziato a 57 cavalli.

L’Abarth 1000 TC era invece spinta da un propulsore da 982 centimetri cubici e ben 85 cavalli di potenza, nelle versioni con testata radiale TCR la potenza saliva a ben 115 cavalli.

Abarth 595

Molto importanti anche i kit di trasformazione Abarth per la Fiat 500 che ne incattivivano l’anima mantenendola sfruttabile sulle strade di tutti i giorni.

La 595 Abarth fu presentata nel 1963 su base Fiat 500 D e successivamente su base Fiat 500 F. L’anno successivo venne presentata la Abarth 595 SS dalla velocità massima di 130 chilometri orari.

Successivamente arrivarono anche la Abarth 695 e la Abarth 695 SS entrambe con motore da 689 centimetri cubici e capaci di raggiungere rispettivamente i 140 ed i 150 chilometri orari.

La preparazione Abarth comprendeva cruscotto con strumentazione specifica, volante a tre razze, carburatore doppio corpo Solex C 28 PBJ, coppa olio in alluminio, sistema di aspirazione e scarico specifici e molto altro.

Tocco di stile il portellone posteriore rialzato per aumentare il raffreddamento del motore ma che in alcuni esemplari preparati da appassionati serviva anche per farci stare un propulsore maggiorato.

E’ con le varie varianti della 500 che Carlo Abarth ha ottenuto sempre più successo con le sue preparazioni: semplici e non molto costose erano avvicinabili anche dai giovani.

Fiat 850 Coupé

La Fiat 850 è un’autovettura prodotta tra il 1964 ed il 1971 in oltre 2 milioni e 200 000 esemplari e nella sua variante Coupé ha fatto sognare ed emozionare tanti appassionati.

Sotto il cofano posteriore vi era il motore della 600D portato alla cilindrata di 843 centimetri cubici che nella versione Coupé erogava 47 cavalli di potenza, la velocità massima era pari a 145 chilometri orari.

Con questo modello il produttore torinese entra in grande stile nel settore delle sportive dal gran quantitativo di produzione. La 850 Coupé era comoda anche per una famiglia giovane visto che nei sedili posteriori ci stavano tranquillamente due bambini.

Esteticamente le differenze con la versione berlina erano molte, le similitudini si trovavano solamente nei gruppi ottici anteriori quasi sproporzionati e nella linea di cintura.

Lancia Flavia

Doveroso un omaggio alla Lancia Flavia, vettura prodotta dalla Casa torinese tra il 1960 ed il 1970 che ha segnato l’inizio di un secondo periodo di grande innovazione e creatività produttiva per Lancia dopo il periodo di stallo dovuto all’uscita dall’azienda degli eredi del fondatore.

La versione più emozionante della Flavia è la Convertibile di Vignale, cabriole a quattro posti derivata direttamente dalla berlina e nata dalla mano di Giovanni Michelotti. Fu in produzione dal 1963 al 1967 ed era spinta dallo stesso motore della variante Coupé, un quattro cilindri boxer da 1.8 litri di cilindrata da ben 92 cavalli di potenza.

L’abitacolo era realizzato con cura e trasmetteva eleganza da ogni dove. Su strada risultava piacevole da guidare sia in souplesse che nella guida più sportiva grazie ad un telaio messo a punto alla perfezione.

Marco Dal Prà

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Marco Dal Prà