Auto classiche, arriva l’ancora di salvataggio: così possono tornare a vivere

Il patrimonio automobilistico nazionale deve essere salvaguardato, in arrivo una possibile soluzione per tutelarlo

La marcia verso un’industria più sostenibile è stata stimolata dalle normative sempre più rigorose contro l’inquinamento, soprattutto in Europa, dove l’attenzione all’ambiente è cresciuta in maniera significativa. Tuttavia, questa evoluzione ha gettato un’ombra sul patrimonio automobilistico italiano, ricco di auto d’epoca che portano con sé un’importante eredità storica e culturale. Queste vetture, viste attraverso il filtro delle normative contemporanee sull’inquinamento, sono spesso etichettate come vecchie, inquinanti e non conformi agli standard attuali.

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Una soluzione per salvaguardare le auto d’epoca (canva.com) – allaguida.it

Le auto d’epoca italiane non sono solo mezzi di trasporto, ma autentiche opere d’arte su ruote, testimonianze tangibili di un’epoca passata, di design raffinato e di maestria artigianale. Le normative sempre più stringenti rischiano di penalizzare ingiustamente questo patrimonio, creando difficoltà nell’uso e nella conservazione di queste auto. Restringere l’accesso alle città o imporre costi elevati per mantenerle in circolazione potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza stessa di queste testimonianze storiche su quattro ruote. La sfida sta nel trovare un equilibrio tra la necessità di tutelare l’ambiente e preservare il patrimonio automobilistico italiano.

Il salvataggio potrebbero essere i biocarburanti

La valorizzazione delle auto d’epoca italiane dovrebbe considerare non solo l’aspetto ambientale, ma anche il loro ruolo culturale e storico, cercando soluzioni che consentano di preservare questo patrimonio senza compromettere gli sforzi per un ambiente più pulito. Una possibile soluzione potrebbero essere le nuove tecnologie applicate ai biocarburanti, che garantirebbero l’esistenza delle classic cars senza precludere la salubrità dell’aria delle nostre città.

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I biocarburanti potrebbero essere la soluzione per le auto classiche  – allaguida.it

Per questo, alla fiera meneghina AutoClassica 2023, ASI (Automotoclub Storico Italiano) ha presentato al pubblico i biocarburanti per auto storiche. Una soluzione economica ed immediata per far convivere la passione per le auto d’epoca e la sostenibilità ambientale. ll biocarburante della britannica Coryton, per citare un’azienda produttrice, può contare su un numero di ottani uguale o superiore a 98, e ha un contenuto di bioetanolo inferiore all’1%.

Dal punto di vista della loro composizione chimica, i biocarburanti sono ottenuti mediante la fissazione biologica del carbonio. La materia prima non è il petrolio o nessun’altra fonte fossile, bensì esclusivamente materia organica proveniente da scarti industriali e agroalimentari, come i rifiuti organici. A livello prestazionale, il risultato ottenuto è identico a quello della, mentre per quanto riguarda i livelli di emissioni stiamo parlando di soglie decisamente più basse.

La Coryton dichiara che il suo carburante “Super 80” a 98 ottani, quello dedicato all’utilizzo stradale, è in grado di ridurre di oltre il 65% le emissioni di un’automobile storica. Niente male se si considera l’uso sporadico di un’auto d’epoca. Chissà se a livello politico si riuscirà a comprendere la differenza tra un veicolo tradizionale e uno da collezione.

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