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Auto dei film famosi: la Lotus Esprit di 007 ‘La spia che mi amava’

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Continua la nostra rubrica dedicata alle auto che più hanno emozionato sul grande schermo. Questa volta parliamo di un particolare esemplare di Lotus Esprit che accompagna l’agente segreto 007 nelle scene del film ‘La spia che mi amava’ del 1977. Non è certamente l’unico veicolo usato da James Bond ad essere strapieno di gadget unici, ma è protagonista di una delle sequenze più memorabili dell’intera saga di spionaggio. Nel decimo film dedicato all’agente del MI6 con licenza di uccidere la vediamo mentre getta del cemento sul parabrezza degli inseguitori o mentre lancia dei missili contro un elicottero. Ma con questa Lotus il brillante ‘Q’ si è superato: per sfuggire dall’inseguimento infatti, Bond percorre un piccolo molo a tutta velocità andando letteralmente a tuffarsi in mare. A questo punto le ruote si retraggono, spuntano degli stabilizzatori laterali e 4 eliche posteriori, che trasformano la sportiva in un pratico sottomarino. Da notare che la scena in cui la Lotus, ormai ripreso il normale aspetto ‘terrestre’, esce dall’acqua dopo la rapida nuotata è stata girata in Sardegna, a Palau.

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L’auto di serie: Lotus Esprit S1
La linea della vettura di serie è identica all’auto usata da Roger Moore nei panni dell’agente 007, ovviamente nella sua configurazione su ruote. Presentata al Salone di Parigi del 1975, la Lotus Esprit S1 è stata prodotta dal ’76 al ’79 e la sigla S1 sta ad indicare ‘Series 1’. La carrozzeria dalla linea a cuneo è interamente in fibra di vetro per contenere il più possibile il peso, mentre lo chassis è in acciaio. Sotto il cofano trova posto un 4 cilindri da 2,0 litri in grado di sviluppare 160 cavalli (che sul mercato americano si riducevano a 140 a cause delle norme anti-inquinamento più severe). Lo schema meccanico è caratterizzato dal propulsore montato longitudinalmente dietro l’abitacolo, accoppiato ad un cambio manuale a 5 marce (lo stesso montato su Citroen SM e sulla Maserati Merak). Le prestazioni sono di tutto rispetto per l’epoca: 0-100 in in poco meno di 7 secondi e una velocità massima di 222 km/h.

Mattia Papili

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Mattia Papili