Auto elettriche, attenzione all’annuncio che suona come una tremenda mazzata: “Non siamo pronti”, l’ammissione ufficiale fa tremare tutti: ecco svelati i dettagli
Il futuro delle quattro ruote è elettrico. Per quanto i puristi ed i cultori dell’olio motore e della benzina siano contrari, la mobilità viaggia verso le zero emissioni. Una transizione ancora lontanissima, però, dal potersi dire completa. E che anzi prosegue tra inciampi, ostacoli e imprevisti che ne rallentano lo sviluppo. Anche perché non mancano le perplessità, tanto tra le case produttrici quanto tra i consumatori finali. E questo incide nella diffusione (in particolare in Italia, ndr) dei nuovi veicoli EV.
Diffusione che, però, sta iniziando a prendere piede persino tra i marchi premium dell’Automotive. Lamborghini, Audi, BMW e Porsche sono stati tra i primissimi marchi storici di categoria a scommettere anche su concept rivoluzionari. Concept come supercar interamente elettriche, responsabili verso l’ambiente, ma comunque ad altissime prestazioni. Persino Ferrari, come annunciato negli ultimi giorni, si è lanciata verso la sua prima vettura EV, a riflettere come la transizione verso le zero emissioni riguardi tutti, ma proprio tutti nel mondo dell’Automotive. Eppure, c’è chi non si dice ancora pronto. Chi come Pagani, che inizia a rappresentare un unicum nel segmento delle hypercar.
Pagani e l’allarme lanciato sui veicoli elettrici: arriva l’ammissione ufficiale
Ad ammettere tutto, è Horacio Pagani in persona. Ai microfoni dell’edizione odierna de ‘La Stampa’, il numero uno dell’omonimo brand ha spiegato: “Non è vero che siamo contro le auto elettriche, anzi. Dal 2018 abbiamo un team specializzato nel segmento EV, ma non siamo ancora pronti per una transizione totale all’elettrico“. Parole chiare, che fanno da premessa ad un ragionamento più profondo. E che Pagani argomenta così: “Non dimentichiamo che l’energia elettrica viene prodotto ancora mediante fonti fossili e dunque altamente inquinanti”.
Dopotutto, Pagani resta un marchio ancora capace di osare, sperimentare e rispettare la vera essenza di un’auto. L’utilizzo dell’analogico e non del digitale ne è un esempio, con lo stesso Horacio che ammette un timore verso una produzione di cloni su quattro ruote. In poche parole, che la transizione verso la modernità porti ad un futuro di auto tutte uguali fra loro: “Si assomigliano tutti fra loro, l’avvento del full electric si mostra anche qui. Non sta a me giudicare cosa sia bello e cosa non lo sia, ma si fa fatica a distinguere i nuovi modelli gli uni dagli altri”.
