Il Quebec ha deciso di ridurre l’imposizione sulla vendita di auto elettriche: una mossa che può avere ripercussioni anche in UE.
Tra dieci anni, ovvero a partire dal 2035 in poi, scatterà lo stop alle nuove immatricolazioni di auto a benzina e diesel nei Paesi dell’Unione Europea. Una scelta necessaria per favorire il totale passaggio ai veicoli a zero emissioni, in particolare le auto elettriche. Tuttavia proprio questa decisione da parte dell’UE continua a sollevare non poche polemiche.

In tanti, infatti, sollevano alcune questioni, come ad esempio il fatto che il mercato delle auto elettriche non riesca proprio a decollare per vari motivi: il prezzo ancora troppo alto delle BEV, i costi e i tempi della ricarica, fino ad arrivare alla carenza di infrastrutture come i punti di ricarica. In più la conversione ecologica sta creando grossi problemi al settore dell’automotive, tanto che diverse aziende europee sono state costrette a procedere con chiusure di stabilimenti e tagli ai posti di lavoro.
Nonostante le proteste e l’apertura a valutare anche altre tecnologie come i biocarburanti, l’Unione Europea non intende fare passi indietro sulla svolta decisa per il 2035. Tuttavia la notizia giunta nelle scorse ore dal Canada potrebbe avere ripercussioni anche nel Vecchio Continente.
Auto elettriche, la svolta del Quebec: retromarcia clamorosa
Il Quebec, ovvero la provincia più grande del Canada per estensione territoriale e la seconda più popolosa del Paese nordamericano dopo l’Ontario, ha deciso di allentare l’imposizione precedentemente stabilita sulle auto elettriche e ibride plug-in. Dal 2036, infatti, in Quebec non ci sarà più l’obbligo di vendita del 100% di queste tipologie di vetture, bensì del 90%.

Come riportato dal sito Autonews il cambio di rotta è stato comunicato dal ministro dell’Ambiente, Bernard Drainville. Su questa retromarcia pesano ovviamente la politica portata avanti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ma anche i cambiamenti che stanno riguardando il contesto economico.
Un altro aspetto che probabilmente ha convinto il governo canadese a optare per questo allentamento è il crollo verticale di Northvolt, il produttore di batterie agli ioni di litio che aveva realizzato Gigafactories in Europa e anche in Canada. Il Quebec guarda anche a breve termine: per ora nel 2026 è previsto che il 32,5% dei nuovi veicoli venduti sia ricaricabile, ma stando così le cose è facile immaginare una riduzione anche su questa percentuale e la cancellazione degli incentivi per BEV e PHEV. L’obiettivo è quindi quello di ridare più scelta ai consumatori e fornire ossigeno a un’industria automobilistica particolarmente in difficoltà.