Due major dell’industria dell’automotive hanno rivisto i propri piani di investimento e hanno stracciato il contratto con un player in crisi.
I tecnici di tutto il mondo si stanno scervellando alla ricerca di soluzioni green che possano far felici i progressisti del car market 2.0. Per ora le auto elettriche non hanno avuto l’impatto sperato anche perché non si sono rivelate migliori di quelle tradizionali con motori termici. Pagare un prodotto con somme molto elevate senza alcuna garanzia di poter recuperare l’investimento sul mercato dell’usato ha scoraggiato tanti. Inoltre, l’assenza di una fitta rete di colonnine di ricarica ha dato la mazzata finale. Un automobilista non è pronto ad avvertire l’ansia da autonomia e i tempi di una ricarica alla spina sono rimasti elevati.

Per tutti questi motivi i numeri dei costruttori che hanno investito nel settore elettrico non sono decollati, soprattutto in Europa. Porsche e Mercedes potrebbero prendere la decisione di fare un passo indietro sulla creazione di una futura gamma full electric, anche perché non sembrano esserci i presupposti di una affare green. Sulle colonne di Bloomberg e The Telegraph, il CEO di Volkswagen Oliver Blume ha annunciato che il Gruppo è disponibile a fornire consulenza nello sviluppo e nella produzione di veicoli militari.
Data la delicata situazione in Ucraina, è previsto un riarmo europeo che passerà anche dal coinvolgimento dei brand storici dell’Automotive. Il 12 marzo 2025 il Parlamento europeo ha approvato il piano ReArm Europe da 800 miliardi di euro della Commissione Europea allo scopo di tenersi pronti in caso di bisogno. Persino un marchio come Porsche, legato al mondo della sportività, avrebbe intenzione di spingere l’acceleratore sul ramo della Difesa militare.
La scelta di Porsche
Porsche ha deciso di fare un passo indietro e allontanarsi dalla Valmet Automotive. Persino il colosso Catl ha scelto di vendere la sua quota del 20,6% dell’azienda finlandese specializzata nella creazione a contratto di veicoli. Il Governo di Helsinki ha annunciato che si tratta di una “situazione di mercato difficile in Europa”, dovuta alla transizione complicata delle EV che viaggia a ritmo inferiore del previsto.

Il colosso cinese, leader mondiale di batterie, aveva acquisito una quota della società nel 2017. Lo Stato finlandese detiene il 44,96% dell’azienda di Uusikaupunki attraverso la sua società di investimento Finnish Industry Investment Ltd, e che farà un gettito di altri 35 milioni di euro nell’impianto. Lo stabilimento VW di Osnabrück, come annunciato dal Governo finlandese, cambierà target: “La società ora sta espandendo le sue attività a nuovi settori industriali come la produzione su contratto per l’industria della difesa”.