Già le auto full electric non sono particolarmente diffuse alle nostre latitudini, figurarsi se arrivassero delle tasse per ogni km percorso.
Il mercato delle auto elettriche è in profonda crisi e non sembrano esserci facili vie d’uscite. L’industria 2.0 ha puntato tutto su tecnologie che non scaldano il cuore ai puristi. C’è la tendenza a evitare l’acquisto di vetture che non offrono ancora ampie garanzie sull’autonomia e presentano dei problemi anche sulla svalutazione. Il mercato dell’usato, infatti, ha manifestato tutti i limiti delle EV. Con prezzi proibitivi le vetture elettriche, salvo incentivi, non hanno fatto il botto in Italia. La percentuale è rimasta intorno al 5%, mentre in Europa supera il 18%.

La quota di mercato delle EV nel Regno Unito è cresciuta notevolmente, raggiungendo il 21,91% delle nuove immatricolazioni. Nel mese di settembre le vendite di auto elettriche hanno segnato nuovi record. Il numero di nuovi acquisti è arrivato a 72.779, un numero superiore a quello registrato in qualsiasi mese precedente e il 29,1% in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In sostanza, grazie a una estesa rete di colonnine, la Gran Bretagna ha fatto quello scatto green tanto caro a Bruxelles, pur essendo fuori dalle logiche asfissianti dell’Ue dopo la Brexit.
La scelta spiazzante sulle EV nel Regno Unito
Cosa sta accadendo per i possessori di auto tradizionali? In UK c’è una morsa che ha indotto molti appassionati di vetture con motori termici ad abbandonare il caro petrolio per sposare le nuove tendenze. In tal modo si è avuto un calo delle entrate fiscali dai carburanti. Financial Times e What Car? hanno annunciato che il governo britannico guidato dal Cancelliere Rachel Reeves intende introdurre una nuova tassa “pay-per-mile” per i conducenti di EV.

Il Regno Unito sta rivalutando il bilancio 2026 e con circa 1,3 milioni di veicoli alla spina, che diventeranno 6 milioni entro il 2028, l’Esecutivo inglese, dato il ribasso delle entrate derivanti dalle accise su benzina e diesel, vuole imporre una tassa ai progressisti green per recuperare fino a 1,8 miliardi di sterline l’anno entro il 2031. Un conducente di EV medio che percorre 8.000 miglia all’anno (12.800 km) si troverà a pagare circa 435 sterline tra VED e tassa a miglio: 240 per la nuova imposta e 195 di bollo. Numeri assurdi in un mondo sempre più impazzito. L’AA (Automobile Association) ha invitato l’esecutivo a “muoversi con cautela”, avvertendo che la misura potrebbe “rallentare la transizione all’elettrico proprio nel momento in cui inizia a consolidarsi”.





