La tecnologia elettrica sembra funzionare nel segmento A e B, ma chi sceglie una costosa auto sportiva vuole altro.
Chi vuole un’auto prestazionale si rivolge alla tradizione termica. Le auto con un motore a combustione interna conservano un fascino inimitabile, basato su elementi concreti. Prima di tutto un motore tradizionale di una supercar si sente a distanza di un chilometro. Si tratta di auto che possono far sognare nei tratti misti, grazie ad una estrema leggerezza e un handling che le vetture alla spina non potranno mai avere, almeno fin quando le batterie risulteranno così pesanti.

Inoltre, chi acquista una Ferrari, una Lamborghini, una McLaren, una Aston Martin vuole essere immediatamente riconoscibile. I brand che producono vetture sportive elettriche sono nati da pochi anni. Salvo pochissime eccezione sul mercato ci sono auto che hanno ancora dimostrato poco a livello tecnico. Persino Porsche, scaduto l’hype iniziale sulla tecnologia a zero emissioni, sta facendo dei passi indietro per rilanciare bolidi 100% termici.
La verità sulle auto 100% elettriche
Christian von Koenigsegg, CEO dell’omonimo marchio di auto svedese, a Top Gear ha annunciato: “L’interesse del mercato per le hypercar completamente elettriche è estremamente basso. Un veicolo elettrico è un po’ più robotico. Vuoi la vibrazione, il pompaggio, il calore, i suoni, i cambi di marcia… tutti quegli aspetti che lo rendono vivo“.

Le hypercar a batteria offrono una esperienza asettica. Nessun costruttore è stato ancora in grado di farsi preferire per soluzioni tecniche all’avanguardia. Vedremo se Ferrari ci riuscirà con il lancio della prima supercar 100% elettriche, ma Pagani, Koenigsegg e via discorrendo sono contrari per ora. Tutto potrebbe cambiare se la Casa modenese dovesse fare il botto su un mercato di nicchia di progressisti green. Il primo modello del Cavallino full electric dovrebbe arrivare nel 2026. Enzo Ferrari si starà rigirando nella tomba, ma il futuro dell’automotive parlerà elettrico, salvo passi indietro in Commissione europea. Se delle utilitarie alla spina possono funzionare nella vita di tutti i giorni, discorso diverso per le auto nate per correre.