BP è uno dei maggiori colossi del mondo del gas e del petrolio, che si era convertita alle energie rinnovabili. La crisi cambia tutto.
Le energie rinnovabili sono sempre più attenzionate dalle aziende mondiali, ma in base a quelli che sono i risultati, le cose non stanno andando come previsto. Lo sa bene anche il gigante del petrolio e del gas naturale BP, azienda britannica con sede a Londra. La grave crisi ha colpito questo colosso del settore per via della decisione, come preannunciato, di puntare sulle energie rinnovabili, cosa che non ha pagato e che ha portato ad un cambio di vedute.

Il primo trimestre è sempre un periodo di valutazioni per le aziende, in base alle quali si può controllare l’andamento degli affari. L’utile netto della BP è calato ad 1,38 miliardi di euro, in calo del 9,8% rispetto a quelle che erano le previsioni iniziali. Queste ultime parlavano di un utile netto che, al termine del mese di marzo, sarebbe dovuto essere pari ad 1,53 miliardi di euro. La multinazionale BP, dunque, tocca un flusso di cassa ai minimi dal quarto trimestre del 2020, periodo in cui il Covid-19 imperversava. L’indebitamento netto è salito sino a ben 27 miliardi di euro. Tuttavia, sono già pronti i piani di riscossa.
BP, ecco perché si torna a puntare su gas e petrolio
Il colosso BP ha intenzione di investire svariati miliardi di euro nel corso dei prossimi anni, in modo da uscire dalla crisi. Sono previsti un investimento di 14,5 miliardi di euro quest’anno, fra i 13 ed i 15 miliardi di euro nel 2026 e nel 2027. La responsabile della divisione strategia, sostenibilità e venture, Giulia Cerchia, si dimetterà il primo di giugno prossimo. Fu lei a spingere sul passaggio alle energie rinnovabili, su progetto avallato anche dall’ex CEO Bernard Looney. A volere le sue dimissioni il nuovo investitore Elliott, che ha aumentato di recente la propria partecipazione in BP del 5%.

In questo modo, è divenuto il secondo azionista dopo BlackRock che è al 9,2% e Vanguard al 4,95%. A questo punto, cambierà tutto all’interno dell’azienda, che tornerà a puntare su gas naturale e petrolio, abbandonando la strada delle energie rinnovabili. Si tratta di una notizia sicuramente negativa per il tema delle energie rinnovabili, e per tutto il mondo della mobilità sostenibile. Al momento, è chiaro che il petrolio sia ancora il punto di riferimento, come ben si intende guardando il confronto delle vendite tra termico ed elettrico. Ed è difficile pensare che la tendenza si inverta.