Auto ibride, GPL metano o benzina: cosa scegliere? Il confronto, vantaggi e svantaggi

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Auto ibride, a benzina, diesel, a gas metano o Gpl: quale scegliere? E’ bello avere una scelta, tuttavia questa può rivelarsi abbastanza difficile, per chi deve tirare fuori i soldi dalle proprie tasche e non da quelle di qualcun altro. Parliamo di auto piuttosto diverse tra di loro, che hanno i loro pregi e difetti e che, quindi, vanno analizzate con attenzione per capire quale sia la migliore dal punto di vista del prezzo di acquisto, costi di manutenzione, autonomia, e tutti quegli aspetti che vanno considerati al momento dell’acquisto. Questo è proprio lo scopo dell’articolo: cercare di approfondire ciascuna alternativa, provando a tracciare uno schema su quale forma di alimentazione convenga di più in base alle proprie esigenze e possibilità economiche. Dalle auto ibride a quelle a gas.

Ibride: la scelta di domani

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Cominciamo con le basi: auto ibrida, il significato qual è? Un’auto ibrida è una macchina dotata di motore a combustione interna (a gasolio o benzina) a cui viene abbinato un motore elettrico (o più di uno) in modo da migliorare le prestazioni – quando i due propulsori lavorano in modo congiunto – e ridurre i consumi di carburante. Un’alternativa sono le cosiddette EREV (Extended Range Electric Vehicle), nelle quali il motore principale è quello elettrico ed il propulsore a carburante tradizionale viene usato unicamente come generatore per la ricarica del pacco batterie. Si parla molto delle auto ibride come la risposta a tutti i problemi; è vero solo in parte, la realtà quotidiana è un po’ diversa. Per un riepilogo sui diversi tipi di ibride e sui loro vantaggi e svantaggi, potete leggere l’articolo a questo link. In questa sede ribadiamo il concetto più importante: gli indubbi e consistenti vantaggi dal punto di vista dei consumi e, a volte, del trattamento fiscale, sono attualmente annullati dai prezzi d’acquisto ancora abbastanza alti. Le auto ibride Toyota sono una garanzia con oltre 9 milioni di auto ibride vendute nel mondo al 2016, nonchè le più variegate in termini di offerta (dall’utilitaria Yaris Hybrid al SUV Rav4). Non sono in molti a proporre delle vere alternative alle auto giapponesi del costruttore delle Ellissi: forse nei prossimi mesi la situazione cambierà, ma per il momento le auto ibride sono ancora qualcosa per il futuro.

In tanti parlano delle auto elettriche come il futuro rispetto ai motori a combustione interna. In realtà, però, la tecnologia (in particolar modo quella delle batterie) deve ancora progredire per offrire una migliore autonomia alle vetture elettriche e renderle più adatte ad un uso normale. In più le auto elettriche hanno prezzi decisamente elevati. Tutto questo si traduce nel fatto che nel futuro, almeno nel prossimo futuro, l’ibrido rappresenterà la vera alternativa alle classiche auto a benzina o diesel. Questo perchè abbinando un motore termico ad uno (o più) elettrico otteniamo delle prestazioni elevate, ma allo stesso tempo un’autonomia paragonabile a quella di un’auto tradizionale. In termini di risparmio, le auto ibride plug-in sono da preferire. Perchè? Rispetto alle ibride classiche, dove le batterie che alimentano il motore elettrico vengono ricaricate solo dal motore termico o dai sistemi di recupero dell’energia, sulle plug-in si può fare “il pieno” di elettroni ad una comune presa della corrente. In questo modo andiamo ad aumentare i km che possiamo fare a zero emissioni, senza la necessità di usare il propulsore a combustione interna, e il risparmio in termini monetari.

Benzina: l’ideale per chi viaggia poco

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Dovete comprare un’auto nuova, non siete ricchi e percorrete meno di 15/20.000 Km all’anno? Vi conviene probabilmente un modello alimentato a benzina. Sì, questo carburante ha i prezzi più alti di tutti gli altri e una resa energetica inferiore a quella del gasolio, però il prezzo di un’auto a benzina è generalmente inferiore, perché costa meno produrla (quando a volte propongono versioni diesel e a gas a prezzi quasi uguali, è perché tolgono qualcos’altro: nessuno regala mai niente). Anche i costi di manutenzione di un’auto a benzina sono inferiori rispetto alle altre, spesso anche di molto.

In generale dovete capire bene quali siano le vostre esigenze: se fate poca strada ogni anno e vi muovete specialmente in città, allora può essere giusto cercare le auto benzina che consumano meno. Spesso questa esigenza trova riscontro nelle citycar, piccole e leggere, di conseguenza meno assetate di carburante. Se, invece, usate poco la vostra vettura, ma per fare lunghi viaggi, conviene sacrificare qualcosa in termini di consumi, ma puntare su di un’auto più grande e confortevole.

Diesel: perfetto per i macinatori di chilometri

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Le auto diesel sono le più comprate dagli italiani, hanno una quota di mercato superiore al 57%. Ci sono solide ragioni. Il gasolio costa meno della benzina e ha una resa energetica superiore, cioè ne serve meno per ottenere le stesse prestazioni. Poi, per loro caratteristiche costruttive, i motori diesel hanno a parità di potenza una coppia motrice superiore ai propulsori a benzina e una maggiore robustezza; sono quindi ideali per impieghi “da mulo”, cioè trasportare grossi carichi a velocità costanti per tanti chilometri.

Ma gli svantaggi non vanno sottovalutati. Proprio per la loro maggiore robustezza (devono sopportare compressioni e temperature molto più elevate), i motori diesel sono più costosi da costruire, quindi le auto con quest’alimentazione hanno prezzi più elevati, spesso anche di molto. Ma non si tratta solo di un discorso di robustezza, dato che per adeguare un diesel alle normative antinquinamento più moderne sono necessari un maggior numero di sistemi di trattamento dei gas di scarico rispetto ad un benzina, che hanno logicamente un loro costo. Per le stesse ragioni, le auto diesel sono anche più pesanti. Tutto ciò si riflette anche nella manutenzione, decisamente più costosa.
Quindi per recuperare attraverso il risparmio sul carburante le sensibili differenze di prezzo e i costi più alti di manutenzione (parliamo sempre dell’acquisto di un’auto nuova), è necessario percorrere tanti chilometri. Non meno di 20.000 all’anno. Di più è meglio.

Un’ultimo discorso da non sottovalutare riguarda il futuro di questo tipo di motori. Le auto diesel dal 2020, infatti, avranno vita più difficile per varie ragioni. Tanto per cominciare, a seguito dello scandalo Dieselgate della Volkswagen a breve verra introdotto il ciclo di omologazione RDE (Real Driving Emissions), che prevede, come dice il nome stesso, il test delle vetture secondo uno stile di guida più simile a quello reale rispetto a quanto fatto fino ad oggi con il ciclo NEDC (New European Driving Cycle). A partire da settembre 2017 fino al 2020 questo ciclo farà sicuramente aumentare i valori di consumi ed emissioni delle auto a listino e renderà più difficile il rispetto dei limiti imposti dalla legge sugli inquinanti. In secondo luogo, poi, proprio a partire dal 2020 le case automobilistiche dovranno produtte auto che, in media, stiano sotto ai 95 grammi al chilometro di CO2 e che producano 120 mg/km di NOx. Uno scenario difficile per le auto a gasolio dal 2020, insomma, visto che per questo tipo di vetture gli NOx sono proprio un motivo di forti grattacapi per gli ingegneri. C’è chi ipotizza che sui segmenti più piccoli il diesel possa sparire definitivamente, per restare giusto dal segmento C in su.

GPL e metano: tante incognite

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Poiché parliamo dell’acquisto di un’auto nuova, escludiamo il caso dell’installazione a posteriori, in aftermarket, di un impianto a gas. Questo è un discorso fattibile solo per chi possiede già l’auto da qualche anno. Chi la vuole nuova e a gas deve prendere un modello adattato nativamente dalla casa madre. Non esiste alcun vantaggio a montare un impianto in aftermarket su un’auto nuova; anzi, ci saranno solo problemi: perché costerà di più e perché la garanzia del costruttore non sarà più valida.
Sia il GPL che il metano hanno pro e contro, tra cui facilitazioni sul bollo e sugli accessi ai centri urbani, ma non in tutte le regioni o in tutte le città.

Il GPL (Gas di Petrolio Liquefatti) è un derivato del petrolio. Il suo vantaggio principale è il prezzo, circa la metà di benzina e diesel. La resa energetica di un’auto a GPL è tuttavia scarsina, nel senso che, spesso, viaggiando a GPL un’auto bifuel consuma di più di quando è alimentata a benzina. Ma ad un 50% del prezzo questo conta poco. Le stazioni di servizio attrezzate per il GPL ormai sono praticamente ovunque, anche se all’estero il discorso è diverso. Per quanto riguarda il metano, cioè gas naturale, il prezzo è circa i due terzi di quello della benzina (notare che il metano viene venduto al kg e non al litro, rispetto agli altri carburanti). Però ha la resa energetica migliore di tutti, anche del diesel.

Passiamo agli svantaggi, comuni ad entrambi i gas: il costruttore deve aggiungere un impianto in più e modificare il motore a benzina. Di conseguenza il prezzo dell’auto sarà più alto, ancora più del diesel in certi casi. L’auto a metano ha un costo superiore di quella a GPL, perché richiede bombole molto più sofisticate ad alta pressione. Inoltre le prestazioni sono ancora inferiori rispetto ai motori ad alimentazione singola, nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni dall’elettronica. E questo è un problema che riguarda maggiormente le auto a metano, con prestazioni inferiori rispetto a quelle a GPL.

La manutenzione di auto a metano o GPL è ancora critica. Anche se oggi è molto meglio di ieri, possono esistere ancora problemi di usura precoce delle sedi valvole; infatti per questo motivo le case raccomandano controlli più frequenti (con relativi costi). Le bombole del metano vanno obbligatoriamente revisionate e sostuite ogni 10 anni per il GPL e 20 anni per il metano.

LEGGI ANCHE: Manutenzione auto a metano: costi, tagliando e consigli

Sulle auto bifuel il rifornimento è un po’ più complicato, nel senso che deve essere effettuato obbligatoriamente dall’addetto. Qualche autorimessa sotterranea potrebbe creare problemi, anche se in realtà le valvole di sicurezza moderne non lo giustificherebbero più. Infine, il metano sconta ancora il grande problema della diffusione delle stazioni di rifornimento, ancora pochine.
Allora a chi conviene un’auto a gas? Poiché i costi di manutenzione sono ancora più alti delle auto diesel ed i prezzi di acquisto sono simili molte volte, è necessario percorrere parecchi chilometri per rientrare dalle spese. Più o meno di un diesel? Difficile a dirsi: bisognerebbe fare due conti in base alla differenza di prezzo sul listino, per capire dopo quanti km ci sia un effettivo risparmio.

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