Spunta un altro grosso pericolo a livello sanatorio per quanto riguarda gli automobilisti italiani. Uno stratagemma per comminare multe salate?
In queste settimane non si fa altro che parlare e dare pareri sul nuovissimo Codice della Strada. Ovvero la riforma sulle norme che deve rispettare chi si mette alla guida di qualsiasi veicolo su strade pubbliche in Italia. Molti i cambiamenti strategici proposti dal ministro per le infrastrutture ed i trasporti Matteo Salvini, approvate fra l’altro dal Senato.
Una delle volontà più evidenti di tale riforma è quella di punire in maniera maggiore i trasgressori, visto il numero eccessivo e preoccupante di incidenti mortali sulle nostre strade. Davvero sconsolante leggere ogni fine settimana di persone al volante o in moto venute a mancare per eccessi di velocità o guide in stato di ebrezza.
Ma c’è chi vede un altro fine riguardo a questo inasprimento delle sanzioni. Secondo l’editorialista Fabrizio Gatti, attraverso un articolo su Today.it, dietro alla scelta di Salvini e del governo Meloni ci sarebbe la volontà di raccogliere fondi dalle tasche degli italiani, con multe più elevate per lo scarso rispetto delle regole stradali, così da finanziare enti e progetti dopo i recenti tagli finanziari. Il tutto con stratagemmi atti a multare più facilmente gli automobilisti.
Gli autovelox nascosti che rischiano di prosciugare le tasche degli italiani
Gatti, nel suo articolo editoriale, critica aspramente le scelte di Salvini in tal senso, soprattutto nello strategico posizionamento degli autovelox. Ovvero i dispositivi elettronici, posti ai lati delle carreggiate, atti a rilevare la reale velocità di andamento di un veicolo, così da segnalarne l’eventuale trasgressione.
Sulla rete stradale italiana vi sono alcuni dispositivi di rilevazione installati in strade dove, almeno secondo diversi pareri, sono letteralmente superflui e addirittura nocivi all’andamento del traffico. Come improvvisi limiti a 60 km/h in autostrada, dove solitamente il limite massimo di percorrenza si attesta sui 130 km/h. O autovelox posizionati subito dopo i cartelli di altra segnaletica, quasi invisibili in certe ore di buio. O ancora nelle strade ad alta percorrenza che si immettono sulle autostrada, come il tanto temuto autovelox lungo la superstrada Cassanese in Lombardia, definito un ‘killer di patenti‘.
Infrangere i limiti di velocità con il nuovo Codice della Strada diventa una colpa pesantissima, così come le multe che ne conseguono. “Se la violazione è commessa all’interno del centro abitato e per almeno due volte nell’arco di un anno, si applicano la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 220 a euro 880 e la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da quindici a trenta giorni”.
Dunque si rischia grosso alla presenza degli autovelox. La decisione del ministro può essere giusta e indiscutibile per evitare i troppi incidenti letali, ma la sensazione è che si stiano utilizzando anche dei metodi poco cristallini per multare gli italiani e costringerli a restare senza patente per mesi.