Il car market è sempre più spaccato e sono tantissimi i brand che vivono uno stato di crisi profondissimo. Per il major cinese BYD il peggio deve ancora arrivare.
Il mercato cinese sembra in forte espansione, ma potrebbe trattarsi di un immensa bolla favorita dall’atteggiamento nosense della Commissione Europea. Occorreva e occorre fare qualcosa per migliorare l’ambente, ma imporre l’obbligo di vendita di sole auto elettriche dal 2035 è stato il proclamo più autolesionista nella storia del Vecchio Continente. Bruxelles, inconsapevolmente, ha dato la possibilità a nuovi player del mercato asiatico di emergere alla velocità della luce, grazie al vantaggio tecnologico sulle batterie delle EV.

In sostanza quasi interamente il battery market è in mano alla Cina e poche altre realtà asiatiche che, con il sostegno statale, hanno investito nell’industria delle quattro ruote 2.0. Il risultato? Che nuovi major stanno soppiantando gli storici marchi nostrani che oltre a garantire lavoro, avevano una forte incidenza sui PIL delle Nazioni europee. I dazi non hanno frenato l’ascesa di nuovi produttori come BYD che hanno scalzato nelle vendite persino competitor americani come Tesla.
Lo scenario si sta complicando persino nell’industria cinese. Dopo il forte boom di questi anni ci sarà una netta trasformazione del mercato. I marchi piccoli, come start-up, saranno divorati dai pesci grandi che hanno cominciato a nuotare nell’Oceano.
L’annuncio di BYD
Il colosso di Shenzen ha annunciato che circa 100 case automobilistiche dovranno essere “espulse” da un mercato iper-competitivo. L’automotive sarebbe condizionato da pratiche di vendita aggressive causate dall’eccesso di produzione. Si stanno producendo troppe auto, magari sfruttando delle sovvenzioni statali, per fantomatici clienti che non esistono. In sostanza si tratta di un bagno di sangue in nome di una ideologia green che ha portato più danni che benefici.

Non c’è una reale richiesta di auto elettriche e lo scenario potrebbe farsi ancora peggiore. “Senza la possibilità di attrarre clienti con gli sconti, alcuni produttori saranno costretti a uscire dal mercato – ha annunciato Stella Li, vicepresidente esecutivo di BYD all’FT, a margine del salone dell’auto di Monaco – Anche 20 costruttori sono troppi”. La numero 1 del marchio cinese ha ragione e secondo AlixPartners, delle 129 marche che vendevano motori elettrificati nel 2024, solo 15 resteranno finanziariamente sostenibili entro il 2030. Le voci saranno pure allarmistiche ma pochi brand resisteranno in piedi in questa transizione green.