Sul 2025 di scarso livello di Pecco Bagnaia se ne sono lette e scritte di ogni, ma è bene analizzare con lucidità quello che è successo nella stagione del tre volte campione del mondo. Il complotto non sta né in cielo né in terra.
La MotoGP viaggia verso la conclusione di una stagione che è stata a senso unico, totalmente dominata da un Marc Marquez riscopertosi di un altro pianeta, anche se forse è più corretto dire che il #93 non se n’era mai andato. Dopo il terrificante infortunio del 2020 e gli anni della crisi tecnica Honda, il nativo di Cervera ha accettato la sfida della Ducati, guadagnandosi il posto da pilota da titolare ed onorando al meglio la possibilità offertagli da Luigi Dall’Igna. Nell’altra parte del box, Pecco Bagnaia ha vissuto la sua peggior stagione in assoluto, fatta di tante delusioni e poche gioie.

A due gare dalla fine, Bagnaia è addirittura quarto nel mondiale, a 5 punti da Marco Bezzecchi, che dopo una lunga rimonta ha ripreso e superato il connazionale, in quella che è una sfida che sarà accesa sino alla fine per il terzo posto. Sulle difficoltà del tre volte campione del mondo sono stati spesi fiumi di parole, ed in molti gridano addirittura al complotto, ordito dalla Ducati per favorire Marquez e lasciargli campo libera. Com’è ovvio che sia, si tratta solamente di scemenze.
Bagnaia, alla Ducati conviene avere due piloti competitivi
Pecco Bagnaia si era sempre giocato il mondiale negli ultimi tre anni, vincendolo nel 2022 e nel 2023, per poi pagare dazio nei confronti di Jorge Martin nel 2024. Nel primo anno accanto a Marc Marquez, è stato letteralmente spazzato via dal compagno di squadra, anche per via di un feeling mai trovato con la Ducati Desmosedici GP25. Nella prima stagione in cui la casa di Borgo Panigale non aveva più quel margine devastante sugli avversari, Pecco si è sciolto come neve al sole, e non ci sono complotti che tengano.

Come chiunque dotato di intelletto può ben comprendere, la Ducati ha tutto l’interesse nel fatto che entrambi i piloti siano competitivi, anche per una questione di immagine. Un Marquez che vince tutte le gare, accanto ad un Bagnaia che a volte fatica a raggiungere la top ten, può dare l’idea che la Desmosedici non sia più così superiore, e questo non fa certo piacere ai vertici, che vogliono che a spiccare sia la moto e non il nome del pilota che vince. Inoltre, la Ducati ha lavorato duramente nel tentativo di trovare una qualche soluzione per Bagnaia, che solo in determinate piste è riuscito ad andare forte. Il 2026 sarà ovviamente l’ultima spiaggia, e se gli stessi problemi dovessero ripresentarsi, è probabile che le strade di pilota e team si separino.





