Bagnaia fatto a pezzi dal fuoco amico: in Ducati c’è la spaccatura

Per Pecco Bagnaia sarebbero dovuti arrivare solo elogi dopo il bis nel 2023, tuttavia in Ducati l’atmosfera si è fatta rovente.

Sarà per la riconferma mondiale del torinese o per l’imminente debutto di Marc Marquez nel 2024, ma nella casa di Borgo Panigale tira una atmosfera anomala. Tutto era filato liscio per anni con idee chiare e una composizione di piloti equilibrata. Con il navigato Dovizioso e il fido Petrucci era arrivato il riconoscimento costruttori nel 2020, ci avevano pensato Bagnaia e Miller, nel 2021 e nel 2022, a tenere la Rossa sul tetto del mondo.

Bagnaia fatto a pezzi dal fuoco amico: in Ducati c'è la spaccatura
Francesco Bagnaia (ANSA) – Allaguida.it

La scelta di promuovere Bastianini al fianco di Bagnaia aveva già creato i primi malumori. Jorge Martin si aspettava il grande salto già in quel frangente, eppure nel team factory la triade Ciabatti, Dall’Igna e Tardozzi preferirono comporre una coppia tutta italiana. In questa annata il Bestia ha subito avuto un pesante infortunio nella prima storica SR della stagione, lasciando a Pecco l’onere di lottare con tutto e tutti.

Da campione, nella prima parte di campionato, il piemontese ha dimostrare di poter estrarre il massimo potenziale della GP23. Idem è accaduto nel vicino box della Pramac, dove un rinato Martin, dopo una stagione di appannamento, era tornato a dimostrare di poter essere un fenomeno. Nel giro secco e nelle gare brevi il madrileno si è esaltato, dominando la scena nella seconda parte di 2023. Per Pecco tutto si è complicato con il tonfo del Montmeló.

Il pilota avrebbe potuto anche compromettere il suo cammino, se non peggio. Per sua fortuna gli andò bene, nonostante il cammino della KTM di Brad Binder sulle sue gambe. A quel punto la lotta con il rivale della Pramac è stata sui nervi. Alla fine a crollare, come un pugile suonato, è stato lo spagnolo. Nell’ultima tappa, dopo essersi aggiudicato l’ennesima SR, Martinator ha commesso degli errori imperdonabili, rischiando prima di buttar fuori Bagnaia e, in seguito, centrando in pieno Marc Marquez. Il ritiro a Valencia ha consegnato nelle mani di Bagnaia il secondo riconoscimento iridato, ma non ha spento le polemiche.

Le bordate a Bagnaia

Insoddisfatto per essere rimasto nel team Pramac, il madrileno non le ha mandate a dire. Ha deciso di cambiare, radicalmente, approccio, minacciando il team che lo ha reso grande. Nella sostanza o sarà promosso in futuro accanto a Bagnaia o si guarderà intorno. Le frasi pronunciate da Martin che, a Valencia, si era già presentato con due tute per montare sulla Desmosedici del team factory non avranno fatto piacere ai vertici della casa di Borgo Panigale. Ha poi aggiustato il tiro in una intervista rilasciata ai colleghi di Motosan.

Bagnaia fatto a pezzi dal fuoco amico: in Ducati c'è la spaccatura
Jorge Martin (ANSA) – Allaguida.it

Quest’anno tutti hanno dato il 100% e non si sono mai abbassati. Ci sono state gare in cui siamo caduti, ma poi ci siamo rialzati con la voglia di dimostrare che c’eravamo. Pertanto, i miei ringraziamenti vanno alla squadra – ha annunciato il rider della Pramac – Se abbiamo raggiunto questi obiettivi è soprattutto grazie ad un grande capo come Paolo Campinoti che mi ha dato l’opportunità di lavorare in MotoGP con Ducati e Prima Pramac, ai ragazzi e ai piloti che hanno fatto una stagione incredibile“.

Borsoi ha puntualizzato: “Jorge ha messo in mostra grandi miglioramenti dall’inizio della stagione. Lo dico con il massimo rispetto nei confronti di Pecco, a metà stagione Jorge era il pilota più competitivo. Abbiamo trasformato un deficit di 66 punti in un vantaggio di sette punti. A questo punto del Mondiale Jorge era senza dubbio il pilota più completo“.

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