L’Europa ha imboccato una strada con poche vie d’uscita. L’unica sembra quella di rinunciare alla commercializzazione di sole EV tra 10 anni.
Solo l’idea di vendere esclusivamente auto elettriche dal 2035 avrebbe dovuto far sorgere più di una domanda ai burocrati di Bruxelles sui danni economici e al mercato del lavoro europeo. Il Vecchio Continente dopo anni dall’annuncio del ban ai motori termici, ibridi compresi, continua a essere molto indietro rispetto a realtà straniere.

L’Italia, in particolar modo, conserva uno dei parchi auto più vetusti d’Europa. Non ci sono nemmeno i soldi per una transizione green epocale. Nello stato di incertezza attuale solo una nicchia di progressisti green ha deciso di lanciarsi nella tecnologia green. Le auto elettriche possono avere svalutazioni enormi, dopo pochi anni, e il mercato dell’usato è sotto gli occhi di tutto.
La maggioranza degli europei ha deciso di attendere evoluzioni e tenersi stretta la vecchia auto termica. Nonostante i proclami green la vendita di carburanti dal 2019 ad oggi è cresciuta. A confermare il trend è la politica di Repsol. Uno dei big del mercato ha sentenziato contro le mosse dell’Ue.
La critica al ban termico
Josu Jon Imaz, amministratore delegato di Repsol, in occasione di un incontro a San Sebastián, ha definito il piano europeo “catastrofico” e destinato a fallire. Secondo Imaz, il divieto verrà revocato, ma con un ritardo che provocherà danni irreparabili. Imaz ha puntato il dito contro le strategie di Bruxelles che hanno portato a una “iperregolamentazione” dannosa per i player del mercato.

Il manager ha chiesto regole più semplici e meno vincolanti, criticando le idelogie green di Bruxelles. Ognuno fa il suo gioco in questa battaglia. Dello stesso pensiero anche Antón Pradera, presidente di CIE Automotive, che ha annunciato: “Non arriveremo nemmeno al 25% del mercato. Cosa faremo allora, chiuderemo il Paese?” Una provocazione resasi necessaria in un clima poco disteso con le istituzioni di Bruxelles. Di sicuro l’Europa meridionale non è pronta alla rivoluzione green. Ci vorranno molti più anni per cambiare le abitudini della popolazione.