Il dieselgate fu uno scandalo che colpì il gruppo Volkswagen nel 2015, ma ora torna a far discutere con la BMW che è finita nell’occhio del ciclone. Scopriamo cosa sta succedendo.
Quando, nel 2015, fu annunciato lo scandalo del dieselgate, il mercato dell’auto fu sommerso da un evento che avrebbe poi segnato ciò che sarebbe accaduto negli anni seguenti. Il gruppo Volkswagen fu accusato di aver truccato le emissioni di CO2 dei propri motori a gasolio, ed è da quel momento in poi che tale tecnologia iniziò ad essere demonizzata. La BMW potrebbe ora finire al centro di un nuovo scandalo, a seguito di una nuova azione collettiva.

Secondo quanto emerso, la casa di Monaco di Baviera viene accusata di aver falsificato le emissioni di ossidi di azoto su migliaia di auto a gasolio, e stiamo facendo riferimento agli ormai famosi NOX. Tutto ciò è partito da un reclamo di associazione consumatori con sede in Olanda, vale a dire Consumentenbond, che ha avviato un ricorso collettivo contro la BMW. Andiamo a scoprire tutti i dettagli su quanto accaduto e su ciò che rischia la casa dell’elica.
BMW, associazione richiede risarcimenti per 100.000 persone
Andando nei dettagli, sarebbero stati contestati i dati di 100.000 veicoli con marchio BMW e MINI, venduti tra il 2009 ed il 2019 in Olanda. Nel caso in cui ci dovesse essere qualcosa di confermato, e per il momento non è stato reso noto nulla da questo punto di vista, il caso potrebbe allargarsi anche all’Europa. Infatti, le auto che il gruppo tedesco vende nel Vecchio Continente, Italia compresa, sono uguali a quelli commercializzati in Olanda. L’accusa sostiene che la casa teutonica avrebbe installato un software specifico durante i test di omologazione, così da aver ottenuto dei valori ridotti di emissioni.

In sostanza, stiamo parlando di un qualcosa di molto simile a ciò di cui si rese colpevole la Volkswagen nel 2015, e Consumentenbond ha subito attaccato duramente la BMW, rea di aver ingannato chi si occupava dei controlli, ma anche i clienti che hanno acquistato le sue auto. Anche la fondazione Car Claim ha deciso di sostenere la causa e chiede il richiamo di tutte le auto non a norma, pretendendo anche un risarcimento per i proprietari odierni e per chi, in passato, ne è salito alla guida. Al momento, siamo in attesa di ricevere degli aggiornamenti e notizie più certe su un tema che si sta facendo scottante e che non passerà inosservato.





