Bollo auto, niente più interessi: in cosa consiste l’ultima novità

Il pagamento del bollo auto è un obbligo per tutti gli italiani ma finalmente arriva una buona notizia: non si pagheranno più interessi

Pagare il bollo auto ogni anno non è un optional ma un obbligo. Eppure una percentuale di italiani, per distrazione oppure per scelta, se ne dimentica con conseguenze certe per le loro finanze.

Alla fine del 2022 il governo ha deciso di concedere un’altra possibilità a chi non aveva pagato il Bollo auto fino al 2015, saltuariamente oppure con costanza. Tutto previsto dall’articolo 46 nella Legge di Bilancio 2023 che si allarga anche ad altri ambiti. I debiti accumulati dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, con una somma inferiore a 1.000 euro saranno annullati. E tra questi debiti c’è anche il Bollo auto.

L’automobilista potrà anche rottamare le cartelle esattoriali per i debiti oltre i mille euro e i bolli non pagati dal 1° gennaio 2016 al 30 giugno 2022. Dovrà farlo pagando una cifra congrua, con uno sconto su sanzioni e interessi.

Quali sono le possibilità per estinguere il debito? La prima prevede la scelta di pagare l’importo dovuto in un’unica rata entro il 31 luglio 2023. Oppure pagare le somme dovute e mai versate fino a un massimo di 18 rate, da saldare con scadenza ultima al 30 novembre 2027.

Bollo auto, come funzionano le scadenze e cosa succede a chi paga in ritardo

Le scadenze del bollo auto sono precise, ogni anno. Per le auto nuove deve essere pagato entro un mese dalla loro prima immatricolazione. Per le altre, il termine scadrà in base al mese in cui sono state immatricolate, dall’anno successivo.

Facendo un esempio concreto, se ho comprato un’auto il 15 maggio di quest’anno avrò fino al 30 giugno 2023 per pagare. Dal prossimo anno, la scadenza sarà entro maggio (con 1 mese di tolleranza).

Bollo auto, come funziona il pagamento multe comprese
Bollo auto, come funziona il pagamento (Ansa Foto) – Allaguida.it

Ma cosa succede a chi non paga nei termini corretti? Entro il primo anno dalla scadenza è previsto il ravvedimento operoso che permette di ridurre le sanzioni, con aumenti proporzionali. Chi paga nei primi 14 giorni dalla scadenza avrà un sovrapprezzo minore di chi lo fa dal 15° al 30° giorno dalla scadenza oppure dal 31° al 90° giorno dalla scadenza. Infine c’è il ravvedimento lungo va dal 91° alla fine del primo anno dalla scadenza.

Le sanzioni vanno, in ordine dallo 0,1% al al 3,75%. Invece chi paga dopo un anno, ma entro la scadenza del secondo anno avrà una sanzione pari al 4,286% del totale. Chi paga dopo 2 anni dalla scadenza dovrà affrontare la sanzione ordinaria, pari al 30% della tassa dovuta.

E chi non paga affatto dopo 2 anni? Riceverà un avviso di accertamento da parte della Regione o dell’Agenzia delle Entrate che imporrà di pagare l’imposta più le sanzioni del 30% e gli interessi. passati 60 giorni, la cartella diventerà definitiva e l’agente riscossore potrà procedere a iscrivere uno dei mesi al fermo amministrativo oppure pignorare i beni come lo stipendio, il conto corrente o il quinto della pensione.

Niente interessi sul bollo auto, adesso è ufficiale: la decisione fa felici gli automobilisti

L’Italia in realtà sul bollo è divisa in due: in diciassette regioni, più le Province Autonome di Trento e Bolzano, il pagamento lo incassa direttamente la Regione. In Veneto e in Calabria invece è gestito dall’Agenzia delle Entrate.

Bollo auto senza interessi, è tutto vero: automobilisti scatenati
Bollo auto senza interessi, è tutto vero (Ansa Foto) – Allaguida,it

La via più semplice per pagare è utilizzare il servizio Bollonet sul sito dell’Aci, oppure le agenzie di pratiche auto autorizzate e Poste Italiane con pagamento online. Inoltre ci sono i canali telematici di banche e istituti di credito, con home banking e app dedicate per gli smartphone

Basta collegarsi al sito bollo.aci.it e accedere tramite Spid, Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi. Entrati nella pagina, è possibile effettuare il pagamento tramite la piattaforma PagoPA, scegliendo un Prestatore di Servizi di Pagamento aderente.

Questo succede in gran parte d’Italia. Ma come fanno gli automobilisti di Veneto e Calabria? In Veneto possono pagare online attraverso diversi canali. C’è il Portale Bollo Auto (portalebolloauto.regione.veneto.it) visitando la sezione ‘Paga il Bollo’.

Oppure utilizzando l’avviso PagoPa ricevuto attraverso il Portale Bollo Auto. Infine tramite mypay.regione.veneto.it, indicando come ente beneficiario ‘Regione del Veneto’. Si accede sempre la propria identità digitale (SPid, Cie, Cns).

In Calabria gli automobilisti residenti devono accedere al sito tributi.regione.calabria.it per pagare. Oppure possono farlo presso un agente abilitato al sistema PagoPA in tutto il territorio nazionale o nelle agenzie di pratiche auto autorizzate (PTAvant, Stanet, Isaco, Agenzia Italia Net Service). Infine presso Poste Italiane, mediante il pagamento online o ancora banche ed operatori tramite i loro canali telematici.

E la buona notizia sugli interessi? Arriva dalla Sicilia e riguarda tutti i residenti che non sono riusciti a pagare il bollo dell’auto nella scadenza prevista. Dalla fine del 2022 per loro è possibile regolarizzare la posizione e saldare gli arretrati senza pagare sanzioni e interessi.

Tutti i cittadini interessati che devono effettuare i pagamenti del bollo scaduti nel periodo che va dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2021 non sono obbligati a presentare domanda. Basterà saldare l’importo nelle delegazioni Aci e nelle agenzie di pratiche auto, specificando la targa del veicolo e l’anno di imposta che si intende regolarizzare. Attenzione però, perché le somme non potranno essere rateizzate.

Una possibilità destinata alle persone fisiche e giuridiche che devono saldare debiti della tassa automobilistica per gli anni di imposta 2016, 2017, 2018 e 2019, escludendo le somme già versate all’Agente della riscossione. Inoltre chi ha una posizione debitoria sul bollo auto per gli anni di imposta 2020 e 2021. Sono state escluse le posizioni relative a periodi d’imposta con decorrenza successiva al 31 dicembre 2021.

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