Brexit: cosa cambia nel mercato dell’auto?

Brexit ed il mondo dell'auto

Tutti sapranno che è stato votato per il “sì” al referendum sulla Brexit. Questo significa che il Regno Unito nel giro di due anni dovrebbe completamente diventare autonomo dall’Unione Europea, ma al di là dei risvolti politici questo può (e molto probabilmente avrà) delle conseguenze anche sul mercato dell’auto e tutto il settore automotive in generale. Tanto per cominciare ci sono state delle perdite sul valore azionario di alcune compagnie automobilistiche a seguito dell’esito del referendum. Anche se a noi italiani potrebbe sembrare una vicenda tutto sommato “lontana”, non dobbiamo dimenticarci che il gruppo FCA ha residenza a fini fiscali a Londra, mentre la sede legale è in Olanda.

Quindi potete facilmente immaginare da voi l’incertezza in cui ci si trova al momento, considerando anche il fatto che qualcuni nei Paesi Bassi già reclama l’indipendenza dall’UE esattamente come ha fatto l’UK.

E per le altre case automobilistiche? A venire molto colpite dalla decisione sono anche BMW e le giapponesi Nissan e Toyota, perchè in Gran Bretagna hanno dei siti produttivi. Al momento questi marchi si sono limitati a constatare il periodo di incertezza, ma hanno anche affermato che per il futuro bisognerà rivedere un attimo la posizione, anche alla luce degli accordi che si instaureranno tra il Regno Unito e l’Unione Europea.

E un’ultima considerazione riguarda il puro mercato automobilistico. Non bisogna dimenticare che in Regno Unito si vendono circa il 18,5 % delle auto totali vendute in tutta l’UE, facendo della Gran Bretagna il secondo mercato di questo settore. A questo punto, dopo la decisione del “leave”, sicuramente si ridiscuteranno gli accordi commerciali tra l’UK ed il resto dell’Europa, cosa che potrebbe portare ad una differente tassazione dei prodotti importati. Risultato? Una tassazione maggiore potrebbe condurre ad un mercato ridotto rispetto al passato che, nel complesso, potrebbe portare ad una mini crisi del settore vendite automobilistiche in Europa.

Ovviamente è prematuro per essere sicuri sugli effettivi sviluppi di questa decisione: non ci resta che aspettare.

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