Con una ressa senza precedenti gli italiani hanno deciso di accaparrarsi i voucher per l’acquisto di auto elettriche. Scopriamo cosa è accaduto sulla piattaforma.
Gli incentivi rappresentano una grande occasione, ma anche un grosso limite di un car market in crisi. Da quando sono i Governi a dettare i tempi di acquisto sul mercato delle auto, senza troppi patemi, i clienti aspettano con ansia gli incentivi. Non ha senso spendere di più per avere alla fine lo stesso prodotto. In sostanza gli sconti delle Case e i bonus previsti dall’Esecutivo stanno dopando l’industria dell’automotive 2.0. Senza incentivi le EV non si sarebbero vendute in questa conclusione di 2025.

In ogni caso non è tutto filato liscio come nella attese. La piattaforma degli incentivi è finita in blocco per una intera giornata e già nel click day aveva generato numerose polemiche. Il 22 ottobre scorso in massa i progressisti italiani hanno deciso di accaparrarsi un voucher per comprare un’auto alla spina. La questione piuttosto delicata perché mostra anche tutte le lacune del sistema.
Gli italiani hanno atteso con grandi aspettative il lancio degli incentivi. Una soluzione che non rappresenta comunque la panacea a tutti i mali, dato che il Belpaese rimarrà comunque con la quota più bassa dei principali mercato europei. Le EV alle nostre latitudini si aggirano sul 5% rispetto a una media del 18 in Ue. Gli incentivi non faranno altro che dopare un sistema lacunoso.
Problema sulla piattaforma degli incentivi
Il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha scelto di anticipare al 30 ottobre sera la riapertura del sistema, prevista per il 31 ottobre, venendo incontro alle richieste delle concessionarie, che dovranno completare le procedure. Tutti i 55.680 voucher prenotati tra il 22 e il 23 ottobre potranno dunque essere validati.

Il bug tecnico di 24 ore quindi non ha invalidato nulla, ma non sono mancate le critiche. Gli addetti ai lavori, come riportato sulle colonne di Quattroruote.it, hanno affermato che la “piattaforma è realizzata sulla base di criteri astratti, senza un confronto operativo con le Case e le concessionarie”, denunciando “l’assenza di una necessaria fase di beta testing preliminare sul campo”.





