Si parla sin troppo della dead line del 2035, imposta dai burocrati di Bruxelles, e poco delle soluzioni che potrebbero evitare la morte dei motori diesel.
I tecnici europei hanno lavorato per anni per raggiungere il grado di efficienza dei moderni motori termici. La tecnologia degli Euro 7 darà la possibilità di migliorare la qualità dell’aria, offrendo un segnale positivo al cambiamento climatico a livello globale. Le emissioni nocive, nello specifico gli ossidi di azoto (NOx) e il particolato, causerebbero secondo gli studi circa 7 milioni di decessi a livello mondiale a causa della scarsa qualità dell’aria.

Il trasporto è responsabile di circa il 25% delle emissioni di gas serra nell’Ue, con il trasporto su strada che ne costituisce ben il 75%. Quindi la Commissione europea, anni fa, ha deciso di proiettarsi verso un futuro migliore, tagliando di fatto le gambe ai produttori storici che avevano puntato sulle auto con motori a combustione interna di ultima generazione. L’auto diesel non è ancora morta, ma occorrerà apportare dei correttivi per sperare di guidarle in futuro.
I numeri sono crollati anche a causa della demonizzazione fatta dopo lo scandalo del dieselgate. Il Gruppo Volkswagen per ripulirsi l’immagine sporcata dal dato falsato sulle emissioni ha preferito puntare sulle EV. Seguendo il diktat europeo il diesel ha un destino segnato. Nel 2026 dovrebbe arrivare una decisione sui veicoli con motori tradizionali, dato che l’elettrico non si è ancora fatto strada, imponendosi come tecnologia del futuro.
Il futuro dei motori diesel
Il risultato di questa ricerca di alternative potrebbe essere legata agli e-fuels, sui quali soprattutto i costruttori tedeschi sembrano aver creato un gap rispetto alla concorrenza. Anche per quanto riguarda il diesel, esiste una possibilità. Si chiama HVO Diesel, ovvero un carburante poco inquinante ed efficiente, il cui sviluppo sta dando tutte le risposte che cercavano i ricercatori.

Non è un carburante fossile, essendo l’acronimo di Hydrotreated Vegetable Oil, un bio-carburante parafinnico generato dal riciclo di oli di frittura o scarti animali e vegetali. Il diesel HVO sarebbe capace di ridurre le emissioni di CO2 del 90% rispetto al gasolio tradizionale. Può essere miscelato in ogni tipo di quantità con il diesel, garantendo una transizione graduale verso i carburanti meno inquinanti. A regalare una combustione ben più ecologica è l’assenza totale dello zolfo, con un minor rilascio di sostanze inquinanti nell’atmosfera. La svolta è servita con buona pace dei progressisti delle EV.





