Il Gruppo Stellantis si è dimenticato di avere tra le sue file uno dei brand sportivi più iconici del nostro Paese? Proviamo a tracciare il destino del brand Abarth.
Abarth è uno di quei marchi che può vantare una storia strepitosa alle nostre latitudini. A Torino non si volevano solo creare utilitarie FIAT, ma vetture pepate in grado di fare la differenza rispetto ai costruttori stranieri.
Al termine della seconda guerra mondiale la fabbrica automobilistica torinese Cisitalia, scelse un giovane elaboratore chiamato Karl Abarth. Dopo le esperienze nell’azienda motociclistica Motor Thun, Abarth scese in pista come pilota e poi divenne un super preparatore. Karl Abarth e Guido Scagliarini crearono la Abarth & C. La prima vettura realizzata, la 204 A Roadster, di derivazione della FIAT 1100, conquistò il campionato italiano 1100 Sport e quello di Formula 2.
Perché Abarth divenne un punto di riferimento? Garantirono componenti top a marchi come FIAT, Lancia, Alfa Romeo, SIMCA, Autobianchi e Porsche. L’Italia stava attraversando un periodo di grande crescita economica. Abarth è sempre stato sinonimo di velocità e performance da brividi per una nicchia di appassionati. Le Abarth 500 nelle declinazioni 595 e 695 hanno rappresentato il nuovo corso. Il cuore era un 4 cilindri sovralimentato, meglio noto come 1.4 T-Jet (1.368 cm³) 16 valvole da 135 CV a 5.750 giri/min con una coppia massima di 206 Nm a 3.000 giri al minuto in modalità “Sport” e di 180 N m a 2.000 giri al minuto in modalità “Normal”.
Sotto la spinta del Gruppo Stellantis, anche il marchio dello Scorpione ha sposato la tecnologia full electric. La 600e, creata sulla stessa base tecnica dell’Alfa Romeo Junior Veloce, della Lancia Ypsilon HF, della Opel Mokka GSE e della Peugeot 208 GTI, non ha attirato i puristi. Discorso analogo per la versione 100% elettrica della 500 Abarth.
Nell’ultimo semestre sono state vendute in tutta Europa solo 1.030 Abarth, rispetto alle 4.867 dell’anno precedente. Un calo di quasi 80 %. Il motivo? L’hype per l’elettrico è finito e i prezzi sono proibitivi. Una 500e Abarth costa quasi 37.000 euro, mentre la 600e, a oltre 44.000 euro, rientra in una fascia che potrebbe attirare solo un progressista green. Dubitiamo che i vertici di Stellantis abbiano voglia di puntare sull’elettrico.