La Casa di Borgo Panigale ha una storia quasi secolare. I geniali creatori della Ducati hanno preso altre strade dopo la cessione del brand.
Affezionarsi al proprio casco e alla propria moto come una persona è roba da biker. Se poi quella due ruote è rossa e si tratta di una Ducati l’amore è per sempre. Per alcuni è una fede, per altri una religione, per altri ancora un mito su due ruote. La Casa emiliana ha scritto e scrive i suoi successi commerciali e sportivi tutti i giorni con lo stile italiano.

Ducati unisce il suo popolo la domenica davanti alla TV, unisce gli appassionati di tutto il mondo sugli spalti della MotoGP e della SBK, unisce l’opinione pubblica che celebra i successi di una moto e della sua storia che va oltre la passione. Per risalire alla storia del marchio di Borgo Panigale bisogna ritornare al 1926, anno in cui Antonio Cavalieri Ducati, avviò il progetto di realizzare dei sistemi di collegamento radiofonici. il progetto non fu portato avanti perché l’anno dopo morì. In seguito i discendenti non incentrarono la società emiliana sulle moto. Fu registrata, infatti, come “Società Scientifica Radio Brevetti Ducati”.
Gli eredi dell’impero Ducati
I figli di Antonio Cavalieri Ducati si divisero le mansioni e, dopo la seconda guerra mondiale, furono costretti a cedere l’azienda. Adriano si spostò negli Stati Uniti, collaborando anche con la Warner Bros. Marcello optò per la vicina Milano per dare vita ad una attività connessa ai cancelli automatici, mentre Bruno si dedicò all’acquisto e alla vendita di beni immobiliari. I tre fratelli ci hanno lasciato molti anni fa e l’attuale discendenza è molto lontana dalle dinamiche del produttore rientrante nell’universo Audi/Volkswagen.

Quando è stata creata la Ducati, nel 1926, il capitale sociale era di appena 100.000 lire, mentre oggi supera il miliardo di euro. I nipoti di Antonio Cavalieri Ducati, hanno diversificato i business con ottimi risultati: dal ramo familiare di Marcello è nata la “Ducati Home Automation” che da Milano ha spostato la sede legale a Fidenza, mentre la “Ducati Case Srl”, appartenente al fratello Bruno, è amministrata dai figli nel capoluogo meneghino. Oggi la Ducati è ben guidata dal colosso tedesco Audi, facente parte del Gruppo Volkswagen. I canoni tradizionali come il motore Desmo, il telaio a traliccio e la frizione a secco sono stati rivisti alla luce dell’innovazione ed i successi arrivati in pista sono per molti il nuovo registro linguistico della Casa di Borgo Panigale.