La FIAT fa parte di un nuovo colosso delle quattro ruote da qualche anno a questa parte. Scopriamo chi è il vero proprietario della casa di Torino e chi è la persona più influente.
La FIAT è stata fondata l’11 di luglio del 1899, il che significa che la sua nascita avvenne quasi 126 anni fa. Parliamo di uno dei brand più antichi del mondo, risalente all’epoca pionieristica del mondo dei motori, in cui il possesso di una vettura era riservato a pochissimi eletti. Al giorno d’oggi, la casa di Torino non sta vivendo un momento di splendida forma, patendo e non poco la crisi globale del mercato dell’auto.

La FIAT ora punta a rilanciarsi mediante una nuova gamma di modelli, a partire dalla Grande Panda che sta arrivando in questi mesi sul nostro mercato. Da lei deriveranno altre vetture, come la Pandissima e la Panda Fastback, attese per i prossimi mesi, con l’unveiling fissato in estate. Nelle prossime righe, scopriremo chi è il vero proprietario della casa di Torino, e siamo certi che molti di voi saranno già al corrente della risposta, anche se non manca qualche sorpresa.
FIAT, Stellantis è il proprietario con John Elkann
Per chi non lo sapesse, la FIAT è di proprietà del gruppo Stellantis, il cui presidente è John Elkann, a propria volta gran capo della casa di Torino, che è controllata dalla holding finanziaria Exor, di cui il rampollo della famiglia Agnelli è amministratore delegato. Il brand piemontese è confluito in Stellantis nel gennaio del 2021, dopo l’unione tra FCA ed il gruppo francese FCA, dominato da Citroen e Peugeot, che infatti oggi sono i brand più importanti della holding multinazionale olandese.

La FIAT vede nella posizione di amministratore delegato il manager francese Olivier Francois, che ricopre lo stesso ruolo anche per l’Abarth. Tutto ciò rende bene l’idea di quanto la casa torinese sia oggi principalmente gestita dai francesi, e di italiano c’è rimasto realmente poco. Le auto, come dimostrano la Grande Panda e la 600, prodotte in Serbia ed in Polonia, nascono fuori dai nostri confini, e sono poche quelle 100% italiane. Vedremo se in futuro ci sarà un cambio di rotta.