Bisogna essere dei geni per creare un mezzo di trasporto rivoluzionario in un’epoca molto complessa per il Belpaese. Scopriamo chi c’è dietro alla creazione della Vespa.
L’Italia nel mondo ha più di una bandiera tricolore da sventolare con orgoglio e vigore, parliamo di quei simboli di eccellenza nostrana che hanno fatto la fortuna del nostro Paese con il Made in Italy e si sono distinti per la qualità e l’originalità dei prodotti dagli altri. Il Belpaese ha esportato non sono cervelli, ma idee, prodotti sogni come la Vespa della Piaggio. Icona di stile che non passa mai di moda, dalle sue origini ai giorni d’oggi, mettendo in sella generazione dopo generazione, giovani e meno giovani, con quella freschezza di idee concepite dalla testa di un uomo che ha scritto una delle pagine più importanti del motociclismo italiano: Corradino D’ Ascanio, l’ingegnere che l’ha disegnata.

L’immagine che resta impressa è quella di un uomo forte, robusto in doppio petto dietro ad una scrivania, con una matita impugnata come una pistola. La rivoluzione del canone di mobilità nasce tutta per mezzo di un disegno e di una storia che vogliamo raccontarvi per celebrare il mito Vespa. Corradino nacque nel 1891 a Popoli, comune allora della provincia dell’Aquila, oggi di Pescara in Abruzzo, da Giacomo e Anna De Michele.
La vita di Corradino D’Ascanio
L’amore per la scienza aeronautica fu precoce. Nel 1906, a soli tre anni dal primo volo dei fratelli Wright, dopo aver studiato le tecniche di volo e le proporzioni tra peso e apertura alare di alcuni volatili, realizzò una sorta di deltaplano, che utilizzò per lanci sperimentali effettuati dalle colline di Popoli. Per diventare ingegnere D’Ascanio però dovette trasferirsi a Torino dove si laureò al Regio Istituto Superiore d’Ingegneria.

Nel dicembre 1914 si arruolò volontario nell’Arma del Genio nella divisione “Battaglione Aviatori” della città di Torino, dove venne assegnato al collaudo dei motori. Nel 1916 fu congedato temporaneamente dal primo conflitto bellico mondiale e assegnato all’Ufficio Tecnico della Società per costruzioni aeronautiche Pomilio. Nel gennaio 1918 si trasferì a Indianapolis negli Stati Uniti, al servizio della neonata “Pomilio Brothers Corporation“, costruendo due apparecchi.
L’avventura americana non ebbe tuttavia i risultati sperati e nel settembre 1919 Corradino D’Ascanio, deluso, fece ritorno in Italia. Nel 1932 D’Ascanio cominciò un’attività di consulenza tecnica con la Piaggio. D’Ascanio non amava le motociclette, non se n’era mai occupato dal punto di vista costruttivo e come veicolo non gli piaceva.
Per questo concepì un mezzo facile da guidare. Il primo modello di Vespa, la 98, esordì nel 1946 quando venne esposto al Salone del ciclo e motociclo di Milano e fu subito un successo. Da fenomeno commerciale di successo a mito delle due ruote da allora Vespa accende la passione degli italiani e si è ritagliata uno spazio importante in diversi musei del mondo grazie al suo disegno innovativo che l’ha resa unica ed ineguagliabile.