La FIAT Grande Panda è ormai sul mercato da diversi mesi, ed oggi andremo a scoprire chi si occupa di produrre il suo motore. Sembra che dell’Italia sia rimasto ormai ben poco.
Il settore automotive in Italia è ridotto ad un cumulo di macerie, con la produzione che è ormai sempre più in fase di ribasso. Nello specifico, c’è il serio rischio che il gruppo Stellantis produca meno di 400.000 auto nel corso del 2025, un numero drammatico e che ci riporterebbe addirittura agli anni Cinquanta, quando però la motorizzazione di massa era ancora ai suoi albori. La FIAT come la conoscevamo in passato non esiste più, e la gran parte dei modelli nascono ormai fuori dai nostri confini.
La 600 viene prodotta a Tychy, in Polonia, la Grande Panda a Kragujevac, in Serbia, mentre i prossimi due SUV che deriveranno da quest’ultima saranno assemblati a Kenitra, in Marocco. Nelle prossime righe, andremo a scoprire quanto c’è di italiano nel motore della FIAT Grande Panda, la vettura che è stata svelata a luglio del 2024 e che ora sta portando a casa buoni risultati in termini di immatricolazioni. Purtroppo, la risposta non lascia ben sperare il nostro paese.
In base alle informazioni emerse online e da fonti ufficiali, il motore della FIAT Grande Panda nasce dalla joint venture con Emotors di Stellantis, nata assieme a Nidec Leroy-Somer. La versione elettrica è stata prodotta in Francia nello stabilimento di Trémery-Metz, mentre quella ibrida è spinta da un motore 1.2 a benzina che nasce, appunto, dall’accordo stipulato da Stellantis. Dunque, purtroppo, per l’Italia non ci sono buone notizie in tal senso.
Da ciò che emerge da quanto riportato, la FIAT Grande Panda non ha niente a che fare con l’Italia, visto che il modello viene prodotto a Kragujevac, in Serbia, ed i motori, tanto quelli termici quanto i powertrain elettrici, hanno origine in Francia. Della vecchia, gloriosa casa di Torino c’è solamente il logo, e poi poco altro. La piattaforma su cui nasce è la Smart Car di Stellantis, condivisa con la Citroen C3 ed E-C3, il che significa che in Italia non è stato prodotto sostanzialmente nulla.