Chi realizza i motori Aprilia? E’ una storia ingegneristica che parte da lontano

I motori prodotti dall’Aprilia hanno scandito il tempo di svariate generazioni di italiani. Scopriamo tutti i dettagli sull’origine delle moto venete.

Facciamo un salto indietro in sella al marchio generazionale italiano più rappresentativo dei giovani, ripercorrendo le tappe che hanno segnato la scalata al successo di Aprilia nel mondo delle corse, fino alla rinascita nel nuovo millennio. Se vi scapperà una lacrima è perchè avete una certa età o qualcosa vi è finito nell’occhio.

Chi realizza i motori Aprilia? E’ una storia ingegneristica che parte da lontano
Aprilia – Allaguida.it

Le origini di Aprilia risalgono all’immediato dopoguerra quando a Noale, in provincia di Venezia, il Cavaliere Alberto Beggio fondò una fabbrica per la produzione di biciclette. Il figlio di Alberto, Ivano Beggio, si affacciò alla guida della piccola azienda nel 1968 e costruì la prima “moto” Aprilia, un cinquantino color oro e azzurro.

Colibrì e Daniela divennero i primi ciclomotori Aprilia, ma il mezzo che più si fece notare fu il ciclomotore da cross Scarabeo del 1970. Il 1974 è l’anno di nascita della prima vera moto da cross, che viene affidata a titolo sperimentale a Maurizio Sgarzani, un pilota della categoria Cadetti che non sfigura nelle prime gare. Da quella moto i tecnici Aprilia traggono il modello RC 125 presentato al Salone di Milano, iniziando quel connubio inscindibile tra produzione sportiva e di serie da sempre caratteristica dell’azienda di Noale.

Il successo dell’Aprilia

Nel 1975 viene presentata la prima Aprilia da competizione con ambizioni di vittoria. Per il pilota si punta su Ivan Alborghetti, crossista milanese che ha già dimostrato la stoffa del campione, e i risultati non si fanno attendere. I primi successi sportivi aiutano a far conoscere il nuovo marchio italiano fra gli appassionati di off-road e, con la vendita delle “repliche” delle RC e MX 125. I primi titoli arrivano nel 1977 nel campionato italiano cross nelle classi 125 e 250. In dieci anni l’azienda era cresciuta notevolmente: dal 1969 al 1979, la produzione annua di ciclomotori era passata dalle 150 alle 12.000 unità, mentre per le moto in soli quattro anni la produzione superò le 2.000 unità annue.

Il successo dell’Aprilia
I motori prodotti dall’Aprilia (Ansa) Allaguida.it

Il salto di qualità operato da Aprilia si vede anche nelle piccole cilindrate, con l’uscita nel 1986 della AF1, veicolo che ripropone nel look i contenuti delle sportive di cilindrata maggiore, così come in campo enduro, dove, accanto alle ETX, arriva la Tuareg. Solo negli anni ’90 l’Aprilia diventa leggenda, grazie anche ai successi in pista di Max Biaggi su RS in classe 250. Un successo clamoroso anche in termini di vendite per la versione targata della 2t RS 50, 125 e 250. Poi il declino lento e inesorabile di Aprilia, fino a quando nel dicembre 2004 Piaggio è entrata di prepotenza nel business delle moto con l’acquisizione dei marchi motociclistici Aprilia e Moto Guzzi ed è iniziata una nuova era.

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