Il marchio italiano appartiene a un potente gruppo europeo. Scopriamo la storia dei suoi propulsori che hanno fatto la storia.
“Sono andato a Maranello regolarmente per avere una frizione ricostruita o rinnovata, e ogni volta la vettura è stata portata via per diverse ore e non mi hanno permesso di guardarli ripararla. Il problema con la frizione non è mai stato risolto, così ho deciso di parlare con Enzo Ferrari. Ho dovuto aspettare per lui un tempo molto lungo. Ferrari, la vostra auto è spazzatura!“, mi sono lamentato annunciò Ferruccio Lamborghini un giorno, dopo l’ennesima avaria tecnica.

Il Commendatore era furioso: “Lamborghini, si può essere in grado di guidare un trattore, ma non sarà mai in grado di gestire una Ferrari correttamente“. Dalle parole pronunciate dal Drake a Ferruccio Lamborghini si evince come dalla passione dei motori sia cresciuto in lui il desiderio di creare un auto all’altezza dei suoi desideri e del suo piede. Da dove iniziare se non dal cuore, dal motore? Quando Ferruccio Lamborghini decise di realizzare auto sportive, contattò Giotto Bizzarrini per creare un motore per la sua auto e, si dice, gli garantì un bonus per ogni cv in più rispetto al motore V12 montato sulle Ferrari di quel periodo.
Ci sono diverse versioni su come venne realizzato il primo motore. Quella ufficiale è che fu progettato da Giotto Bizzarrini, che attinse a piene mani da un suo precedente progetto sempre per un motore da Formula 1. Ambedue i motori erano dei V12 ma con cilindrata di 1.500 cm³ (91 in³). Secondo altri deriverebbe dal progetto del motore della Formula 1 dell’epoca della Honda. Il motore Lamborghini V12 è stato il primo motore prodotto dalla Lamborghini ed è generalmente considerato uno dei migliori motori mai realizzati.
L’origine del motori Lamborghini
Inizialmente la sua cilindrata era di 3.464 cm³ e venne montato sulla Lamborghini 350 GT che a sua volta era la prima vettura costruita dalla Casa del Toro. Alla fine venne progettato un ottimo motore tanto che, con continue modifiche e miglioramenti, è stato utilizzato in chiave moderna sino al 2011, quando è cessata la produzione della Lamborghini Murcielago.

Il motore equipaggiò, nelle diverse versioni e cilindrate, tutte le vetture di punta della Lamborghini. Il comune denominatore è Sant’Agata Bolognese. Dopo anni dall’arrivo dei nuovi proprietari, i tedeschi dell’Audi, il motore è stato “pensionato” nel 2011 con la messa in produzione della Aventador, dotata di un nuovo V12 da 6,5 litri completamente riprogettato e denominato L539, più leggero di 18 kg rispetto al V12 originale. Ora si aperta la fase ibrida del Toro, ma il primo V12 non si scorda mai.