Chi realizza i motori dell’Aprilia? C’è un colosso alle sue spalle

La Casa di Noale rimane un punto di riferimento nel mercato delle due ruote. Ecco chi si occupa della produzione dei suoi motori.

Come il motociclismo sia cambiato, è possibile vederlo dai bar e dai parcheggi scolastici dei licei. Gli anni ’80 e ’90 sono stati contraddistinti dagli scooter colorati e plasticosi e da moto 125 2 tempi che replicavano i modelli corsaioli.

Chi realizza i motori dell’Aprilia
Produzione motori Aprilia (Ansa) Allaguida.it

Aprilia RX e RS due modelli che hanno segnato un’epoca con il motore Rotax e la puzza di miscela sulla pelle di chi ci saliva in sella. Quegli anni, il dopo scuola era caratterizzato dalla cartella Invicta sulle spalle e le Timberland gialline al piede sporche di grasso, oggi, sono solo un ricordo in chi oggi ha una certa età; ma resta una storia da raccontare ai più giovani, ai giovanissimi, di una Casa italiana che ha costruito la sua fama e i suoi successi in pista e fuori grazie a personaggi come Max Biaggi, detto “il Corsaro” per la sua Aprilia tutta nera, indimenticabile. Ma andiamo per ordine, mettetevi comodi e ripercorriamo i passaggi più importanti della Casa di Noale.

Le origini di Aprilia

Tutto nacque nel dopoguerra quando a Noale, in provincia di Venezia, il Cavaliere Alberto Beggio creò una fabbrica per la produzione di biciclette. Il figlio di Alberto, Ivano Beggio, si affacciò alla guida della piccola azienda nel 1968 e costruì la prima “moto” Aprilia, un cinquantino color oro e azzurro. Il ciclomotore da cross Scarabeo arrivò nel 1970. Il 1974 è l’anno di nascita della prima vera moto da cross, dando nuove prospettive alla Casa. I primi trionfi nel motociclismo permisero al brand italiano di fare il botto sul mercato dell’off-road.

Novità scooter Aprilia
Le caratteristiche di Aprilia (media press) Allaguida.it

I primi riconoscimenti giunsero puntuali nel 1977 nel campionato italiano cross nelle classi 125 e 250. In dieci anni l’azienda ebbe un boom: dal 1969 al 1979, la produzione annua di ciclomotori era passata dalle 150 alle 12.000 unità, mentre per le moto in soli quattro anni la produzione superò le 2.000 unità all’anno. Nel Motomondiale negli anni ’80 arrivarono successi clamorosi. Il fuoristrada, in ogni caso, resta una delle specialità del marchio. Nel dicembre 2004 Piaggio è entrata nel business delle moto con l’acquisizione dei marchi motociclistici Aprilia e Moto Guzzi, quindi i motori sono rimasti Made in Italy.

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