Chi c’è dietro al clamoroso successo del marchio romeno? Se credete di conoscere la storia di tutti i marchi rimarrete stupidi da cosa nascondono le Dacia sotto al cofano.
Non bisogna sorprendersi troppo se tutta Europa è alla ricerca di un’auto al giusto prezzo che offra affidabilità e comfort. Spesso si finisce per comprare una Dacia. La gamma della Casa romena oggi offre ampia varietà di scelta, grazie a modelli adatti per la città, ma anche SUV in linea con le esigenze all-terrain degli appassionati. Chi acquista Dacia, solitamente, proviene da esperienze con altri brand e non ha più nessuna intenzione di svenarsi. Le vetture romene sono realizzate con cura e hanno tutto l’essenziale per affrontare senza patemi gite fuori porta e il traffico delle città di tutti i giorni.

In Dacia non hanno avuto paura di sfidare, con un proprio credo, i marchi più accreditati. Facciamo un passo indietro agli anni ’60 quando persisteva la divisione netta tra Unione Sovietica e Occidente europeo. Due mondi molto diversi che sembravano non incontrarsi. La Romania aveva subito le conseguenze dal blocco orientale e la dittatura di Ceausescu richiedeva tempo per avere un miglioramento delle condizioni dei cittadini. Tanti riuscirono ad emigrare ed arrivare anche alle nostre latitudini. Gran parte della popolazione credette nelle parole di Ceausescu e investirono tanto per porre le basi a un futuro più luminoso.
Lo sviluppo dei motori Dacia
Nacque con queste basi il marchio romeno che oggi sfida Fiat, Lancia, Peugeot, Volkswagen e tutti i colossi storici del Vecchio Continente. Il fortuna del marchio romeno fu l’incontro con Renault. Quest’ultima aveva svelato un progetto ambizioso offrendo a Dacia la possibilità di riprodurre la Renault 10. L’allora Presidente Charles De Gaulle andò in Romania a valutare la possibilità di una collaborazione che avrebbe portato a dei grandi benefici per entrambe le compagini.

Alla fine degli anni ’60, più precisamente nel 1969, la Casa francese iniziò ad allargare la gamma. La crescita portò dei risvolti positivi anche in Romania. Eravamo nel 1969 e la Renault stava per produrre la nuova 12 che stava sottraendo molte energie all’azienda per lo sviluppo della nuova vettura. La vecchia Renault 8 diede vita al 1100 e presentava il classico motore della 8, un R1130 con 48 cavalli di potenza e il cambio manuale a tre marce. La Dacia partorì la 1100S, dopo qualche tempo, e fu un boom. Il resto è una storia di successi che continua ancora oggi sotto il segno della Renault che rimane garanzia di affidabilità, avendo il pieno controllo del major romeno.