Sostituzione cinghia di distribuzione: costo e quando farla

La sostituzione della cinghia di distribuzione, in un’auto, è una delle operazioni fondamentale perché riguarda uno degli organi più importanti per quanto riguarda il corretto funzionamento del motore. Il suo ruolo principale, infatti, è quello di sincronizzare i movimento dell’albero motore con quello dell’albero a camme, che regola l’apertura e la chiusura delle valvole, con una fasatura precisa al millimetro.

La rottura della cinghia distribuzione può creare gravi inconvenienti e minare la vita del motore stesso e, proprio per questo, il suo controllo e l’eventuale sostituzione rientrano nelle pratiche di manutenzione che ogni automobilista dovrebbe effettuare a cadenze regolari per assicurarsi il perfetto funzionamento della propria vettura.

Molti automobilisti, però, ne ignorano, addirittura, l’esistenza, specie quelli meno esperti, trascurando, quindi, l’adeguata manutenzione: la sostituzione della cinghia distribuzione è fondamentale e va fatto periodicamente. Vista l’estrema importanza di questo componente nei motori, ecco una guida con tutti i consigli utili per quanto riguarda la cinghia di distribuzione.

Differenza tra catena e cinghia di distribuzione

Prima di entrare nel dettaglio, è bene distinguere tra catena e cinghia di distribuzione. Le differenze tra le due ci sono, e sono anche importanti. La cinghia di distribuzione, così come la catena di distribuzione, è un componente del motore dell’automobile che funge da trasmissione per azionare l’albero a camme a velocità dimezzata e in sincronia con l’albero motore.

Si tratta quindi di due strumenti alternativi con la stessa funzione, ma con alcune differenze come, ad esempio, quella relativa alla manutenzione. La cinghia di distribuzione va controllata con una certa frequenza e sostituita dopo un certo numero di chilometri, che sono indicati Nel libretto di manutenzione A differenza della catena di distribuzione, la sostituzione della cinghia ha costi più contenuti. I costi dipendono e variano molto da auto ad auto.

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Foto di Shutterstock | Standret

Teoricamente, la catena di distribuzione dovrebbe avere una durata pari a quella del motore, se trattata con le dovute attenzioni e se sottoposta ai dovuti controlli. La catena, poi, garantisce un maggiore controllo dell’albero, produce meno dilatazioni termiche e maggiore resistenza ai giri del motore.

Queste caratteristiche fanno sì che la catena di distribuzione sia utilizzata maggiormente nella categorie delle auto sportive. Per la catena di distribuzione la cui durata va oltre quella della cinghia, in caso di sostituzione i prezzi sono molto alti mentre per la cinghia invece abbastanza abbordabili. Nonostante alcuni vantaggi, però, la catena risulta molto più rumorosa della cinghia.

In generale possiamo inoltre dire che la catena è una soluzione a lunga durata che determina spesso il problema della rumorosità; la cinghia invece è una soluzione a breve durata sicuramente più vantaggiosa in quanto realizzata in gomma e come tale più silenziosa.

Come capire se la cinghia di distribuzione è da sostituire: i sintomi

La cinghia di distribuzione in uso sulle automobili è formata da resistenti cordicelle tessili ricoperte da un rivestimento in gomma, con il tempo è soggetta a sfilacciamenti e fessurazioni, che vanno individuate per tempo, per evitare la sua rottura improvvisa.

La cinghia di distribuzione dovrebbe essere sottoposta a controlli regolari ogni 30mila chilometri circa; in questo modo ogni automobilista dovrebbe essere a riparo da brutte e inattese sorprese.

Ci sono però alcuni sintomi che possono far capire come la cinghia di distribuzione stia per rompersi o comunque che abbia subito dei danneggiamenti.

  • Quando la cinghia si allenta o si usura, è possibile avvertire uno sferragliamento provenire dal motore.
  • Quando le fibre che compongono la cinghia cominciano a sfilacciarsi, il conducente dell’auto potrebbe avvertire uno stridio acuto in fase di accelerazione.
  • Quando il tendicinghia, ossia la puleggia montata su un meccanismo a molla che serve a tenere la cinghia in tensione, ha un problema, la cinghia potrebbe emettere una specie di squittio, soprattutto quando si gira la chiave per l’avviamento del motore

Questi sono chiari segnali che la cinghia di distribuzione non sta lavorando nel modo giusto. In generale, però, avvertire rumori insoliti provenienti dal vano motore deve sempre indurci a sottoporre la nostra vettura ad accurati controlli, ma non è detto che in loro assenza tutto vada bene, perché la cinghia di distribuzione molto spesso non manifesta nessun sintomo specifico quando si usura.

Cosa succede se non si cambia la cinghia di distribuzione

La cinghia di ditribuzione è uno dei componenti più importanti per quanto riguarda il motore. In linea generale si può dire che in caso di utilizzo frequente dell’auto è opportuno effettuare la sostituzione tra i 60.000 ed i 120.000 chilometri, mentre se l’ utilizzo è sporadico si potrà provvedere alla sostituzione della cinghia di distribuzione ogni cinque o sei anni.

Diversi sono i motivi che posso portare una cinghia a usurarsi e a rompersi tra cui la presenza di corpi estranei che la tendono in modo anomalo, l’errato allineamento delle pulegge, ’usura di uno o entrambi i cuscinetti tendicinghia o l’eccessiva temperatura del motore. Controllarla periodicamente, dunque, risulta fondamentale perché, se non si sostituisce in tempo la sua rottura può causare gravi danni al motore.

Quanto costa sostituire la cinghia di distribuzione

In caso di danneggiamento o rottura, ovviamente, la cinghia di distribuzione deve essere sostituita. Il costo varia da modello a modello e anche da officina a officina. Non esiste un tariffario unico relativo al costo per la sostituzione della cinghia di distribuzione. In generale, però, il prezzo per questa operazione può partire da 100 euro fino ad arrivare a 600 in caso di riparazione dei componenti come la pompa dell’acqua, i tenditori ed i cuscinetti.

Ben più elevato, invece, è il costo in caso di rottura della cinghia di distribuzione. Qui l’importo della spesa può arrivare anche a 1.000 euro a seconda dei guasti provocati sul motore perché ad essere interessati saranno i pistoni, le valvole, l’albero motore ed in alcuni casi la pompa dell’acqua. Per questa ragione è sempre bene procedere ad una manutenzione scrupolosa e rispettare gli intervalli di sostituzione indicati nel libretto fornito dalla Casa costruttrice.

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