Arrivano ben tre ricorsi alla Corte Costituzionale per il tema della guida sotto stupefacenti, uno dei più discussi del nuovo Codice della Strada. Ora la misura è sotto accusa e tutto può accadere.
Il 14 dicembre dello scorso anno è entrato in vigore il nuovo Codice della Strada, fortemente voluto da Matteo Salvini. Come ben noto, uno dei temi più discussi è quello della guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti, un argomento molto delicato, dal momento che per molte persone lo stato di alterazione poteva essere causato anche dall’assunzione di medicinali, causando parecchi positivi ai test-anti droga. Le polemiche sono state immediate, ed i tribunali e le procure hanno subito segnalato le difficoltà applicative mentre tre magistrati, uno dopo l’altro, hanno fatto molto di più.

Nello specifico, sono stati avviati ben tre ricorsi alla Corte Costituzionale, ed il primo è arrivato da Pordenone. Nella città del Friuli Venezia Giulia, il PM ha contestato la nuova norma, ed in seguito sono arrivate decisioni simili da Macerata e Siena. A parere dei PM, ci sono incoerenze sistematiche e sproporzioni sul fronte delle sanzioni, aspetti che non possono passare inosservati. Insomma, la situazione è molto critica, e per le istituzioni ed i tribunali non sarà di facile gestione.
Codice della Strada, tre ricorsi alla Corte Costituzionale
Pordenone ha deciso di sfruttare gli articoli 3 e 25, a seguito del caso di una conducente che è risultata positiva a degli oppiacei, a distanza di diverso tempo dal momento in cui li aveva assunti. C’era il chiaro sospetto che l’alterazione del test non coincidesse con capacità ridotte di guida, ed è su questo che vertono i tre ricorsi alla Corte Costituzionale. Si rischia di punire in maniera spropositata delle condotte non certo pericolose, e l’illecito di memoria biologica non può costituire un qualcosa di realmente pericoloso sul fronte della guida.

In sostanza, il problema riguarda le sanzioni che vengono rifilate a chi utilizza sostanze anche per motivi clinici, e che a distanza di diversi giorni, possono risultare ancora positivi ai test anti-droga. Il nuovo Codice della Strada, su questo fronte, sta generando polemiche a non finire, ed ora la palla passerà alla Corte Costituzionale. La partita è tutta aperta, e sarà interessante vedere se da Matteo Salvini o da altri rappresentanti dl Governo arriverà una risposta su un tema che è destinato a far discutere ancora per molto tempo.