Colpo di sonno in auto: cosa fare e cosa no, consigli e suggerimenti

Colpo di sonno in auto

Il colpo di sonno in auto è un nemico micidiale. Ti colpisce quando meno te lo aspetti e può avere delle conseguenze davvero drammatiche. Troppe volte davanti ad incidenti automobilistici senza una causa apparente, si tende ad archiviare l’ evento come imputabile a semplici fuoriuscite di strada. Spesso, però, le motivazioni sono altrove e sovente sono riconducibili a momentanei colpi di sonno del guidatore che, al risveglio, non è più in grado di controllare l’ auto che guidava, con conseguenze potenzialmente devastanti per sé e per gli altri. In Italia si stima che il 22% degli incidenti stradali siano proprio dovuti a questa causa, che quindi non va assolutamente sottovalutata. Al contrario bisogna conoscerla molto bene per poterla anticipare e sconfiggere. In questo articolo raccogliamo alcuni consigli per evitare il colpo di sonno in auto.

Cominciamo col dire che, per quanto insidioso, il colpo di sonno non è una malattia ineluttabile, parliamo pur sempre di una condizione fisiologica in un soggetto sano e come tale, costellata da tutta una sequela di sintomi che si trascurano, con la convinzione errata che possiamo dominarla come e quando vogliamo noi. Ebbene, questo convincimento sbagliato, può rappresentare l’inizio, della fine tragica, del nostro viaggio.

I sintomi

Sbadigliare frequentemente durante la guida, accusare bruciori oculari e arrossamenti dovuti più allo sfregare delle dita sugli occhi che a semplice irritazione degli stessi, confondere la segnaletica, chinare troppo il capo verso il basso, indugiare sull’acceleratore e dare colpi a vuoto continui sui freni come se si fosse intravisto un ostacolo improvviso inesistente, zigzagare (anche leggermente), grattarsi continuamente la testa, dimenarsi a scatti col busto come a voler riassumere una posizione comoda. Sono tutti chiarissimi segni premonitori che di lì a poco il sonno prenderà il nostro sopravvento.

Le cause del colpo di sonno

Dormire in auto

In primo luogo dobbiamo considerare, prima di intraprendere un lungo viaggio, che ogni persona è fatta a modo suo ed ha le proprie esigenze fisiche e caratteristiche peculiari. Cosa significa? Che non dobbiamo prendere a modello uno stile di viaggio come se fosse il migliore in assoluto. C’è chi parte alle 5 della mattina per arrivare in giornata a destinazione, viaggiando tutto il giorno. Queste persone sono magari subito fresche ed attive al mattino, mentre per altri il risveglio è più difficile. Questo dovrebbe farci capire che il periodo migliore per cui mettersi al volante sono diverse da persona a persona. È fondamentale un buon, se non ottimo, riposo prima di partire: non dormire il giorno prima del viaggio o non riposare secondo i propri stili di vita costituiscono motivi validi per essere sopraffatti dal sonno. E, attenzione, non è soltanto un fattore d’età, perchè tanti giovani corrono gli stessi rischi, ma ritengono che il vigore degli anni verdi faccia loro superare ogni ostacolo.

Questo significa che anche la scelta dell’orario di viaggio è molto importante. Non ci sono, generalmente orari di picco così precisi per collocare la maggior incidenza del colpo di sonno. Certo è che l’uomo, essendo un animale diurno, potenzialmente dovrebbe essere più esposto la notte ai colpi di sonno, ma anche questo è un fattore individuale. Alcuni guidano meglio di notte che di giorno, così come le prime ore di luce potrebbero rivelarsi fatali più di altre sull’insorgenza del sonno alla guida.

Anche i tragitti autostradali concorrono al colpo di sonno. I lunghi rettilinei hanno un effetto quasi ipnotico sul guidatore, così come il movimento del tergicristallo inserito a bassa velocità, in una giornata plumbea, per un soggetto assonnato amplifica l’effetto soporifero che, movimento, luminosità e rumorosità ossessiva, esercitano sull’automobilista.

L’alimentazione riveste un ruolo fondamentale nel favorire l’insidia del colpo di sonno. Mangiare alimenti che richiedono uno sforzo notevole per la digestione avrà come conseguenza una sonnolenza definita post prandiale. Il motivo è semplice: per favorire la digestione, l’organismo “sequestra” un maggior quantitativo di sangue agli altri distretti, cervello compreso, per portarlo all’apparato digerente.

Come evitare il colpo di sonno

Cibo calorico

Prima di mettersi in viaggio, pertanto, dovranno essere banditi categoricamente cibi grassi o elaborati, che richiedono grossi sforzi digestivi. Via libera, dunque, a pasta in razioni moderate, ma vanno bene anche il riso, le verdure, la frutta, i biscotti, l’acqua. No, a fritture, compresi quei panini ripieni all’inverosimile e conditi con salse pesanti da digerirsi. No all’alcol in viaggio, no anche al vino che oggi viene rivalutato nelle nostre diete. Ma questa bevanda, come ben si sa, induce sonnolenza e per la Legge anche 0,5 grammi per litro di alcol nel sangue sono motivo di severa sanzione. E basta poco per raggiungere questo tasso alcolemico.

Attenzione anche ai farmaci: molti hanno come controindicazione proprio la sonnolenza. Quindi è bene documentarsi attentamente prima di assumere farmaci prima di metterci al volante.

Un altro nemico da evitare è il caldo. Visto che tutte le auto moderne hanno il climatizzatore, vi invitiamo ad usarlo perchè chi guida in condizione di eccessiva temperatura ne soffre, ha riflessi più ritardati e perdendo elettroliti con la sudorazione diventa meno attento e più facile vittima del sonno. Il tutto senza esagerare, perchè creando poi eccessivi sbalzi con l’esterno si potrebbero avere dei giramenti di testa quando si scende dall’auto.

Ultimo, e forse più importante, consiglio è quello di fare delle soste. Vi accorgete di essere stanchi? Bene, allora fermatevi per dormire un po’. Anche solo un’oretta di sonno può rimettervi in sesto. In fondo è meglio arrivare un pochino dopo a destinazione, che non arrivarci proprio. No?

Cosa non fare

Chi ritiene che sporgere la testa dal finestrino faccia passare il sonno si sbaglia: non ha alcuna efficacia. Una bella boccata d’aria sembra che possa svegliarci un po’, ma l’effetto è solo illusorio. Bagnarsi il volto continuamente, ha lo stesso effetto dello sporgersi dal finestrino, dopo un momentaneo beneficio tutto torna come e peggio di prima.

Bere troppi caffè non allontana il rischio del colpo di sonno, perché, superata la dose tollerata dal singolo individuo, questa sostanza non ha nessun effetto maggiore. Anzi, accentua la sudorazione, con conseguenze di irregolari frequenze cardiache e tremori.

Mettere la radio ad alto volume o aumentare la velocità per stare più allertati è inutile e pericoloso: l’una distrae; l’altra, che richiederebbe riflessi più pronti, si risolve in un maggiore pericolo di stanchezza.

Auto intelligenti

Mercedes Attention Assist

Si va sempre più diffondendo la presenza dei rilevatori di stanchezza nelle auto moderne. Si tratta di sistemi, come ad esempio l’Attention Assist di Mercedes, che tramite il controllo di una serie di parametri riconoscono se il guidatore inizia ad accusare stanchezza o meno. Come funziona? L’elettronica dell’auto valuta la nostra guida nei primi minuti di guida, quando siamo ancora freschi, ed usa questi dati come metro di paragone. Qualora qualcosa dovesse andare fuori dal normale, l’auto ci avverte e ci invita a fare una sosta. Non bisogna fare gli eroi: meglio seguire il consiglio!

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